Si avvicina il momento degli avvicendamenti e delle nomine dei nuovi direttori generali della sanità siciliana. Da settimane, ormai, circolano voci di spostamenti e nomine e adesso il cerchio sta per chiudersi dopo varie trattative di natura politica.

A rendere necessario ha contribuito anche l’operazione ‘sorella sanità‘ che ha tolto il coperchio ad un presunto sistema di corruttele negli appalti sanitari e di fatto ha privato l’Asp di Trapani del suo manager Fabio Damiani.

Ma l’esigenza di nuove nomine veniva da prima visto che restano da tempo senza guida stabile i policlinico universitari per i quali la procedura di nomina è un po’ più complessa visto che l’assessore deve proporre alla giunta un nome scelto da una terza o da una cinquina proposta dal rettore dell’Università di riferimento. Di fatto si tratta di una nomina condivisa e a palermo, ad esempio, la condivisione non è semplice

Proprio al Policlinico di Palermo di recente è stato inviato un commissario avviando una sorta di gestione ad interim affidata ad Alessandro Caltagirone già direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, incarico che mantiene. Un interim che non potrà durare in eterno ma che intanto disinnesca uno dei problemi e permette di procedere con le altre scelte.

Le voci di queste ore vedono in pole position Giampiero Bonaccorsi come possibile nuovo direttore generale del Policlinico di Messina. Attualmente a Catania Bonaccorsi è stato l’uomo che ha seguito la difficili fasi dell’apertura del nuovo Pronto Soccorso del Policlinico di Catania e l’apertura dell’ospedale San Marco. Operazioni complesse come il trasferimento dei reparti dal vecchio ospedale al nuovo. dalla regione gli  viene riconosciuto il merito di avere gestito bene questo percorso che, però, non si è concluso. Manca l’apertura del pronto Soccorso del San Marco che è stata rinviata a causa dell’emergenza covid19. per questo c’è una scuola di pensiero che vorrebbe rinviare la sua nomina di qualche settimana o di qualche mese per completare prima queste aperture.

Ma il Policlinico di Messina non può aspettare ancora molto. Si tratta pur sempre della prima azienda pubblica dello Stretto intorno alla quale non circolano soltanto vicenda sanitarie ma lavoro, investimenti e tanto altro.

La sua nomina è molto probabile e molto vicina. Meno insistenti le voci sull’arrivo a Catania di Gaetano Sirna. Il suo nome si fa da un anno e mezzo ma i gradimenti sono mutevoli. Se dovesse passare questo nome, ferma restando la scelta di rinviare la nomina a Palermo, poi toccherebbe alle Asp con una mini rotazione che stabilizzi Trapani forse coinvolgendo cambi in corsa proprio fra Enna e Caltanissetta. Ma lì il tema è complesso anche per effetto dell’inchiesta giudiziaria. Comunque il tempo delle scelte si avvicina e difficilmente si farà passare l’estate senza aver fatto le nomine.

E in serata arrivano le prime reazioni politiche tese a evitare lo spostamento di Bonaccorsi. “Secondi alcuni rumors, che auspico infondati, ci sarebbe in ballo la nomina di Giampiero Bonaccorsi a DG del policlinico di Messina affinché si faccia posto al policlinico di Catania ad un manager di altra provincia. Sarebbe un grave errore impedire la continuità ad un professionista che superando mille difficoltà ha sovrinteso tra l’altro all’apertura del PS del policlinico e all’apertura dell’ospedale San Marco,presente il Capo dello Stato; operazioni che hanno dato lustro alla sanità catanese. Non si pieghi a logiche correntizie una scelta che va compiuta seguendo esclusivamente il criterio della tutela della salute dei cittadini e dell’efficienza del sistema sanitario” dice il deputato regionale degli autonomisti e presidente della Commissione Ue dell’Ars, Giuseppe Compagnone.

 

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