Il primo caso in Sicilia di Vaiolo delle scimmie è stato diagnosticato a Palermo, all’ospedale Civico, dall’infettivologo Tullio Prestileo, che dirige l’Unità operativa patologie infettive nelle popolazioni vulnerabili.
Il paziente è un quarantenne palermitano
Il paziente, un quarantenne del capoluogo siciliano, ha contratto la malattia a Londra, una decina di giorni fa, a causa di un contatto con un positivo e ha accusati i primi sintomi giovedì scorso.
Oggi l’esame eseguito al laboratorio di virologia del Policlinico di Palermo dai professori Giovanni Giammanco e Donatella Ferraro ha confermato la diagnosi.
A fine maggio un paio di casi sospetti in Sicilia
A fine maggio nell’isola si sono registrati un paio di casi sospetti di vaiolo delle scimmie. Uno a Palermo e l’altro nell’Agrigentino. Il contro-test, però, ha dato esito negativo.
Il migrante ospitato nel centro d’accoglienza di Aragona è risultato negativo dopo la conferma arrivata dall’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
L’altro caso negativo, un 17enne di origini egiziane ricoverato al Policlinico del capoluogo siciliano.
“Focolaio preoccupante”, Oms pensa all’emergenza sanitaria pubblica
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nel corso di un briefing, ha dichiarato che “il focolaio di vaiolo delle scimmie è insolito e preoccupante. Per questo motivo ho deciso di convocare il Comitato di Emergenza ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale la prossima settimana, per valutare se questo focolaio rappresenti un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”.
E Stella Kyriakides, commissaria dell’Unione Europea alla Salute, al termine del Consiglio UE Salute a Lussemburgo, ha spiegato che “per quanto riguarda la situazione preoccupante dell’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie, ora abbiamo oltre 900 casi segnalati nell’UE e un totale di quasi 1400 casi in tutto il mondo. L’UE ha programmi sanitari specifici per rispondere a un’emergenza sanitaria e per l’acquisto diretto di vaccini”.
“Hera (Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, ndr) si è mossa subito e in modo molto efficace. E siamo stati in grado di riunirci con gli Stati membri e acquistare i vaccini per avere consegne entro la fine di giugno a nome degli Stati membri. Il primo lotto di dosi potrebbe essere consegnato ai paesi più colpiti entro la fine di giugno e i successivi lotti a luglio fino a metà agosto. Quindi non c’è stato alcun ritardo”, ha aggiunto.
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