“Su nuova giunta perso troppo tempo. A Roma il governo Meloni è già al quarto consiglio dei ministri, mentre a Palermo si dovrà ancora attendere mercoledì per avere un governo regionale operativo. Mi pare che si sia fatto perdere troppo tempo al presidente Schifani e devo ammettere che anche le segreterie nazionali dei partiti non hanno aiutato in questo” lo afferma in una intervista al quotidiano ‘La Sicilia’ Nino Minardo, presidente della Commissione difesa della Camera e segretario regionale della Lega in Sicilia, commentando i problemi per la composizione del nuovo governo regionale siciliano guidato da Renato Schifani.
Sembrava tutto ok ma così alla fine non era
Nella notte è tornato a vacillare l’accordo ed è tornata a bloccarsi la situazione politica in Sicilia in vista della nascita della giunta Schifani che deve vedere la luce entro domani quando gli assessori dovranno giurare davanti al Parlamento. Dopo settimane di trattative più o meno avvelenate e una lunga riunione, ieri pomeriggio, del gruppo di Fratelli d’Italia, la linea dei meloniani siciliani sembrava essere passata salvo poi l’arrivo del blocco da parte di Ignazio La Russa.
“Due mesi a vedere il balletto delle deleghe”
“Tra la formazione del governo nazionale e regionale – aggiunge Minardo – siamo stati due mesi a vedere il balletto delle deleghe, della teoria e pratica del manuale Cencelli, delle giacchette tirare. Ora basta, è arrivato il tempo di lavorare”.
“Schifani da beatificare”
“Per me il presidente Schifani andrebbe beatificato per la serietà e il rigore con cui ha gestito la formazione della giunta, veramente ammirevole. E sono anche stra convinto che sia la persona giusta per imprimere una svolta politica e amministrativa, per questo penso che il presidente scelto dai siciliani debba ricevere il massimo appoggio e la collaborazione dalle forze politiche che lo sostengono”.
Il documento ufficiale di Fratelli d’Italia
Tutti in linea con le indicazioni del Presidente della Regione, ma alla fine, il documento ufficiale da il classico colpo alla botta e colpo al cerchio “Il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale Siciliana, riunito alla presenza dei coordinatori regionali Giampiero Cannella e Salvo Pogliese, nel ritenere fondamentale dare nell’immediatezza un Governo stabile alla Regione Siciliana, ribadisce sintonia con le scelte del partito, già comunicate al Presidente della Regione Renato Schifani, certo che le stesse saranno comunque le più adeguate a salvaguardare l’unità del Centrodestra e l’efficacia dell’azione di governo”. Il documento è firmato dal capogruppo Luca Cannata a nome dell’intero partito all’Ars.
La schiera di nomi confermata
La schiera di nomi, dunque, è quasi completata anche se manca ancora qualche accordo e può essere confermata. Nella notte riemergono i nomi che erano stati avanzati da Roma ovvero quelli di Francesco Paolo Scarpinato, secondo dei non eletti nella circoscrizione di Palermo, e di Elena Pagana ex deputata regionale del gruppo di Attiva Sicilia. I due dovrebbero sostituire metà dei deputati siciliani del partito della Meloni indicati in un primo tempo.
I possibili nomi della nuova giunta regionale e le deleghe
I 4 assessori di Fratelli d’Italia dovrebbero essere Alessandro Aricò alle Infrastrutture, Elvira Amata al Turismo, Giorgio Assenza alla Formazione e Giusy Savarino al Territorio e Ambiente. Ma il braccio di ferro è sull’inserimento di Scarpinato e Amata ai quali dovrebbero fare spazio Assenza e uno fra Aricò e Savarino. I 3 di Forza Italia Marco Falcone all’Economia, Edy Tamajo alle Attività produttive e Giovanna Volo manager d’area alla Sanità (unica esterna). I due della Lega Luca Sammartino all’Agricoltura e vicepresidente e Vincenzo Figuccia ai Beni Culturali ma torna la possibilità che al posto di Figuccia torni in giunta Mimmo Turano. I due della Democrazia Cristiana Nunzia Albano alla Famiglia e Lavoro e Andrea Messina alle Autonomie locali. Infine per il Movimento per le Autonomie Roberto Di Mauro a Energia e rifiuti. Ma su questi ultimi tre pesa la possibilità che anche dc Nuova e Autonomisti a questo punto vogliano indicare tecnici cambiando completamente la geografia della nuova giunta.
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