Il primario del pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo Massimo Geraci, 52 anni, è stato il primo medico vaccinato in Sicilia in occasione del Vax Day. La somministrazione del vaccino Biontech Pfizer è avvenuta nel padiglione 24 dello stesso ospedale, dopo la firma del consenso informato da parte del medico. Subito dopo il dottore Geraci saranno sottoposti al vaccino altri 55 sanitari e 30 anziani delle Rsa, così come prevede il Piano nazionale messo a punto con la Regione. Alle operazioni hanno assistito il Governatore Musumeci e l’assessore alla Salute Razza.

Il secondo ad essere vaccinato è stato il presidente dell’Ordine dei Medici della Sicilia Toti Amato. Questa mattina è poi toccato, ad essere sottoposti al vaccino, ai nove rappresentanti dell’Ordine dei medici (uno per ogni provincia), cinque medici di medicina generale, cinque pediatri di libera scelta, cinque medici di continuità assistenziale e 10 rappresentanti del 118 (tra medici, infermieri e autisti soccorritori).

A seguire, la campagna vaccinale prosegue con tre rappresentanti dell’Ismett, tre della Fondazione Giglio di Cefalù e 15 dipendenti della stessa Arnas Civico. Nel pomeriggio tocca ai primi 30 anziani delle Rsa. Nei giorni successivi, a partire da domani e fino al 30 dicembre, si procederà con le vaccinazioni al ritmo di 200 dosi giornaliere destinate, prima di tutto, a 10 inviati da ciascuna delle altre 17 strutture sanitarie dell’isola, tutto personale operante nei reparti covid. Non sarà solo l’ospedale Civico il centro vaccinale in funzione. Da domani aprono i centri di somministrazione di Villa Sofia, dell’Ospedale Policlinico Paolo Giaccone e della ASP 6. Dalla settimana prossima e dunque con il nuovo anno inizieranno ad aprire i centri vaccinali nelle altre città dell’isola fino ad arrivare all’apertura di tutti i 36 centri individuati sparsi nel territorio regionale.

“Entro la metà di settembre 2021 saremo in grado di vaccinare tutti i siciliani di età superiore ai 16 anni” ha annunciato il presidente della Regione Nello Musumeci, nel corso delle operazioni all’Ospedale Civico di Palermo per il Vax Day. Ci sarà, dunque, da tenere duro, ancora per 8 mesi prima di raggiungere una immunità di gregge sperando che l’aumento della produzione delle dosi regga il ritmo e non resti a quello attuale e no vax permettendo.

“Oggi non si scrive la parola fine, ma è senz’altro l’inizio della risalita” commenta Alessandro Albanese, vicepresidente vicario di Sicindustria salutando così il V-Day. “Da dieci mesi facciamo i conti con una pandemia che ha messo al tappeto la nostra struttura economica e sociale. Siamo allo stremo e, pur nella consapevolezza che il percorso è ancora lungo e che ci vorranno mesi affinché la campagna vaccinale possa garantire la cosiddetta immunità di gregge, sappiamo che oggi si sta scrivendo una pagina di fondamentale importanza per tutti”.

“Il Covid – aggiunge Francesco Ruggeri, presidente della sezione ‘Strutture socio-sanitarie’ di Sicindustria – si è insinuato nelle nostre vite sottraendo salute, serenità e la gioia della condivisione. Gli ospiti delle strutture socio-sanitarie stanno pagando un prezzo altissimo non solo in termini sanitari, ma anche sotto il profilo umano perché per garantirne la sicurezza non è più stato possibile garantire le visite dei familiari. E questo per le persone più anziane e fragili è un dramma. Abbiamo aspettato questo momento con ansia e non posso che essere felice e grato per il fatto che, in un giorno dal significato simbolico, si sia deciso di inserire per la somministrazione del vaccino anche 30 siciliani che rientrano nell’ambito delle Rsa”.

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