Dopo avere spinto sul vaccino AstraZeneca forzando un po’ sul concetto di ‘base volontaria‘ per poterlo somministrare anche sotto i 60 anni, la Sicilia,a desso, sospende proprio il vaccino AstraZeneca in via cautelativa sotto i 60 anni. La decisione emerge da una circolare che porta la firma del dirigente generale del dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico ad interim della Regione Siciliana Mario La Rocca.
La circolare siciliana
“Alla luce delle recenti notizie di stampa – si legge nella circolare a firma del direttore del Dasoe (Dipartimento Attività Sanitaria e Osservatorio Epidemiologico) della Regione Siciliana Mario La Rocca – relative alle posizioni assunte dal presidente del Comitato tecnico scientifico, in riferimento al bilancio rischi-benefici, circa la somministrazione del vaccino Vaxzevria (di AstraZeneca) ai soggetti di età inferiore ai 60 anni, e in attesa di un pronunciamento ufficiale da parte del medesimo organo, si dispone in via cautelativa la sospensione con effetto immediato della somministrazione del vaccino AstraZeneca a tutti i cittadini di età inferiore ai 60 anni”.
Garantite le seconde dosi a chi ha avuto la prima
Il riferimento s’intende alla somministrazione delle prime dosi perché, scrive La Rocca, “resta ferma, tuttavia, in assenza di evidenza scientifica contraria, la possibilità di procedere con l’inoculo della seconda dose di vaccino a quanti ne abbiano diritto”.
Il parere nazionale non dirime polemiche e dubbi
Ma il parere che si attende sembra, invece destinato a non risolvere proprio nulla in base alle indiscrezioni: il vaccino di Astrazeneca “raccomandato agli over 60”. E’ questo il parere su cui – a quanto si apprende – ci sarebbe in queste ore una convergenza, che chiuderebbe così la questione della somministrazione del vaccino anglo-svedese ai giovani. Resta aperto il dibattito sulla possibilità di somministrare una dose diversa (cosiddetta ‘eterologa’) agli under 60 che hanno ricevuto la prima con Astrazeneca e sulla valutazione dei tempi del richiamo.
Una sospensione che rischia di essere un altro flop
Di fatto non è cambiato nulla rispetto a 24/48 ore prima e alle settimane precedenti. Un vaccino autorizzato da 18 a 79 anni ma sconsigliato sotto i 60 anche se ugualmente somministrato dalle Regioni. Un simile parere sembra destinato a non dirimere il rischio caos
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