- Sconti in occasione del Black Friday per la maternità surrogata
- L’iniziativa sui servizi ‘Vip’ riservati alle coppie che si rivolgono alla BioTexCom
- Il centro ha sede in Ucraina ma la polemica è tutta siciliana
Maternità surrogata scontata in occasione del Black Friday. L’iniziativa parte dall’Ucraina ma fa scalpore in Italia dove scoppia la polemica
Clamore e scontro politico
Il Black Friday fa clamore quando viene applicato anche nella pratica dell’utero in affitto. “Abbatte le frontiere della convenienza per dilagare nel consumismo più deleterio” afferma Sandro Mangano, responsabile regionale del Dipartimento Libertà Civile di Forza Italia, commentando la notizia riportata dal quotidiano Avvenire e rimbalzata sul web.
La notizia
Secondo quanto riporta Avvenire, il centro specializzato in procreazione assistita e maternità surrogata BioTexCom, che ha sede in Ucraina, ha deciso di scontare del 3% i servizi offerti in occasione della ricorrenza, che quest’anno cade il 26 novembre.
No alla pratica
Sandro Mangano, che si è più volte espresso su questo tema, ribadisce esplicitamente il suo “no” alla pratica dell’utero in affitto. “Questo tipo di mercificazione – scrive Mangano – è la voce di una società che non va avanti ma che torna indietro, dove tutto può essere acquistato sfruttando anche la donna stessa”.
Come si può scontare “l’acquisto” di un bambino?
Ma come si può scontare un bambino? Ebbene, l’azienda offre una riduzione del prezzo deipacchetti offerti del 3%. Il pacchetto più costoso offerto dalla BioTexCom, come riporta Avvenire, è infatti quello “All inclusive Vip” che permette, tra le altre cose, una attesa di massimo 4 mesi e la possibilità di scegliere il sesso del bambino.
Quanto costa concepire? 65mila euro
Il prezzo è di quasi 65 mila euro. Lo sconto, dunque, sarebbe pari a 2 mila euro. “Dalle ultime strategie di marketing offerte dalla BioTexCom, società che si occupa della fecondazione surrogata, arriva anche lo sconto per acquistare bambini. In una società sempre più consumistica si vede come ciò che dovrebbe essere qualcosa di naturale venga artefatto con delle strategie d’acquisto, come se fossero delle merci. Tra una borsa, un paio di scarpe, una lavatrice, perché non approfittare – conclude Mangano – anche dell’acquisto di un bambino?”.
La polemica è servita
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