“Un’altra grossa tegola si abbatte su tutte le Isole Minori della Sicilia. Come se non fossero bastati due anni di pandemia ed ora la guerra in Ucraina, con tutti gli effetti negativi che questa sta producendo, adesso arrivano anche i rincari biglietto.
Dal 10/5 p.v. su tutti servizi ministeriali, che sono quelli “essenziali” che lo Stato deve garantire alle Isole della Sicilia, è previsto un ulteriore aumento delle tariffe sia per i residenti che per i turisti e proprietari di casa ( per i quali è utile ricordare non è più applicata la tariffa che era equiparata a quelle dei residenti e che comunque consentiva una maggiore mobilità nelle isole nei periodi di bassa stagione, favorendo la piccola economia isolana).
L’isola di Ustica ha subìto un aumento tariffario già un paio di mesi fa, quando tra la voce “tasse” è stata appunto aumentata quella relativa ai “diritti porto” Palermo ( praticamente questa raddoppiata) portando il costo del biglietto del servizio veloce – quello maggiormente utilizzato principalmente dai residenti, ma non i soli – per i residenti da € 9,13 a € 9,81 e per la tariffa ordinaria a € 24,03.
Ieri sono venuto a conoscenza, informando di ciò tutti gli altri Sindaci, che dal prossimo 10 maggio le tariffe verranno ulteriormente aumentate: la tariffa per i mezzi veloci ministeriali per Ustica sarà per i residenti di € 13,25 e quella ordinaria di € 35,16”.
E’ quanto scrive il sindaco di Ustica Salvatore Militello.
“Le cause sono sia la convenzione statale che è datata, sia i mancati pagamenti ( per quanto si legge in una nota del 21/3/2022 inviata al Ministero da parte della S.N.S., – Caronte e Libertylines – ), sia i maggiori costi di gestione (carburante in primis); ma gli effetti sono devastanti per le Isole – aggiunge MIlitello – E’ impensabile che siano i residenti nelle isole a pagare sotto tutti i punti di vista – non solo nei trasferimenti ma anche nelle loro economie territoriali – ciò che lo Stato e/o la Regione deve garantire.
Paradossalmente ci verremo a trovare con i “servizi essenziali” ( quelli che lo Stato deve garantire agli isolani ) a costi maggiori dei “servizi di continuità territoriale “ (quelli aggiuntivi della Regione Siciliana che garantiscono quei servizi sociali e sanitari che nelle isole non ci sono).
E’ palese che non è accettabile da parte nostra questa nuova tariffa che metterebbe una pietra tombale sulla già difficile economia di Ustica e di tutte le Isole minori della Sicilia.
Stiamo coinvolgendo di tale problematica l’ANCIM, – problematica – che non può essere fatta gravare sulle spalle dei Cittadini: lo Stato deve intervenire economicamente così come ha fatto durante il periodo di Covid tramite finanziamenti ed esonero tasse.
Il Ministero non può lavarsene le mani!
L’isola di Ustica è tra quelle che maggiormente subiranno tale aggravio di costo del biglietto, essendo una tra le isole più distanti dalla terra ferma, non avendo – tra l’altro – in alternativa altri servizi ed in più – per la distanza- subisce, sul costo biglietto, anche l’aggravio dell’Iva”.
Commenta con Facebook