Una nave da guerra americana è ancorata al porto di Palermo per rifornimento. Il cacciatorpediniere Uss Carney, un cacciatorpediniere della marina militare americana arrivato in Sicilia dallo Yemen. La nave da guerra, una volta terminati i rifornimenti, tornerà sulla sua rotta per proseguire la missione assegnata. La Uss Carney è una delle quattro imbarcazioni che l’Us Navy mantiene costantemente nel Mediterraneo, utilizzando la base aeronavale spagnola di Rota. Dopo qualche giorno di sosta a Palermo è previsto che il cacciatorpediniere torni a solcare le onde del Mediterraneo sino al Mar Rosso dove a dicembre, secondo un rapporto rilasciato dal Pentagono, avrebbe intercettato alcuni missili di attacco terrestre e navale nonché otto droni lanciati dallo Yemen nord occidentale e probabilmente diretti a nord verso Israele.
Cos’è lo Uss Carney
Lo Uss Carney fa parte della classe Arleigh A. Burke, una classe di cacciatorpediniere entrata in servizio nell’Us Navy negli anni novanta. Si tratta di navi dotate di un complesso sistema missilistico controllato da radar, denominato Aegis, lo stesso che è stato introdotto originariamente sugli incrociatori classe Ticonderoga; queste unità hanno rappresentato il primo approccio della Us Navy alla realizzazione di unità con caratteristiche stealth. Costruiti in “flights”, cioè serie successive, per permettere di correggere quei difetti o lacune che l’impiego operativo fa emergere, essi costituiscono la componente principale delle unità navali antiaeree della marina statunitense.
Il nome di Arleigh Albert Burke assegnato alla prima nave, e quindi alla classe, ricorda uno spericolato comandante statunitense di cacciatorpediniere della seconda guerra mondiale, noto per l’audacia delle sue manovre ad alta velocità. Burke era soprannominato “31 nodi” perché riuscì nella considerevole impresa di raggiungere questa velocità in operazioni di combattimento notturno. Sopravvissuto alla guerra, divenne capo della Marina nel 1955-61, ed era ancora in vita al momento del varo della nave capoclasse, a cui poté assistere personalmente. Il nome delle navi fu in seguito abbreviato in “Burke” per semplicità.
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