Tre poli industriali green e hi tech  per il futuro della Sicilia. E’ la strategia delineata dal Ministro delle Imprese Adolfo Urso, arrivato  a Palermo per la presentazione della Casa del Made in Italy, la seconda in Sicilia. Green, tecnologia e bioraffinerie sono gli asset individuati da Urso, con l’auspicio che la Sicilia riesca a sviluppare parallelamente turismo ed agroalimentare

Urso, “Sicilia punti su digital e green”

Nella visione, condivisa anche dal Presidente della Regione siciliana Renato Schifani, c’è spazio anche per l’innovazione dove Catania e Palermo potranno giocare un ruolo centrale con i loro hub e le imprese hi tech. “La Sicilia può diventare un hub europeo per le nuove tecnologie”, ha spiegato Urso.

Il  Ministro e il presidente della Regione hanno rivendicato i successi ottenuti nel mettere in sicurezza il Polo industriale di Termini Imerese e il polo petrolchimico di Priolo, senza il quale, ha sottolineato il Ministro, sarebbe crollato parte del sistema industriale italiano.

Grande attenzione al mondo delle Pmi

Quindi, resta alta l’attenzione alle imprese piccole e grandi, ha spiegato Urso, ed in questa logica rientra l’apertura della Casa del Made in Italy a Palermo, luogo di confronto e sviluppo con tutti gli attori del territorio.

La Casa del Made in Italy

La Casa del Made in Italy sarà un punto di riferimento cruciale: servirà da un lato come antenna per le istituzioni per raccogliere le richieste del territorio, e di conseguenza coordinare gli interventi, e dall`altro come assistenza al sistema produttivo locale, specialmente con le Pmi, su tutte le misure a sostegno delle imprese. L’obiettivo è creare un incontro fattivo e continuativo per poter essere più consapevoli su quello che occorre fare per migliorare il contesto legislativo del nostro paese”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Le sedi distaccate, infatti, offrono informazioni e assistenza alle imprese in merito agli strumenti necessari per favorire gli investimenti e lo sviluppo delle tecnologie per le transizioni digitale e green. Alle Case del Made in Italy è, inoltre, demandato il monitoraggio delle politiche del Mimit a sostegno delle attività imprenditoriali e il supporto delle aziende nella tutela della proprietà industriale e rispetto all’approfondimento della normativa tecnica.

Questi presidi sono destinati a creare un raccordo tra tutti gli attori istituzionali territoriali, comprese le Camere di Commercio, i cittadini e le direzioni generali centrali del ministero e saranno anche un luogo dove le rappresentanze datoriali e quelle dei lavoratori potranno confrontarsi.

Il progetto delle “Case del Made in Italy” si inserisce nella recente riorganizzazione funzionale per migliorare l’efficienza dell’intero Dicastero e delle sue articolazioni territoriali, introducendo nuovi ambiti di attività anche per gli Ispettorati territoriali del Mimit, già operativi.

 

L’iniziativa mira quindi a riqualificare e riorganizzare  i presidi territoriali, nonché a modernizzare le competenze degli uffici e del personale preposto e non prevede l’apertura di nuove sedi.

Alla cerimonia hanno preso parte il presidnte della Regione Schifani, il prefetto del capoluogo Massimo Mariani, il sindaco di Palermo Lagalla, gli assessori regionali Savarino e Scarpinato.

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