Sezioni aperte in tutta la Sicilia, via al voto per le elezioni politiche, dunque Camera e Senato, e per le regionali nell’isola. Le operazioni di voto sono iniziate alle 7 e continueranno fino alle 23 di oggi.
Sono 4 milioni 617 mila i siciliani chiamati al voto nell’election day di oggi. Dovranno esprimersi per le elezioni regionali ma anche per Camera e Senato. Si tratta di quasi 44 mila elettori in meno rispetto alla precedente tornata regionale del 2017. Allora l’affluenza alle urne non raggiunse il 50%. I votanti furono 2 milioni 179 mila pari al 46,75%. La provincia dove si votò di meno fu Enna, seguita da Caltanissetta e Agrigento, quella dove si votò di più Messina seguita da Catania.
Ma il raffronto va fatto anche con l’ultimo election day che risale al 2008. In quella occasione l’affluenza raggiunse il 67%. L’effetto traino è atteso anche quest’anno. Si stima una affluenza fra i 2 milioni e i 2 milioni e mezzo di elettori quindi sopra il 50% ma comunque molto al di sotto dei livelli del 2008. diversa la legge elettorale e il numero dei parlamentari da eleggere. Rilevante il fatto che per la prima volta anche i 18enni potranno votare per il Senato. 18 i collegi uninominali, la Sicilia è divisa in sei per il senato, in 12 per la Camera per effetto della riduzione dei parlamentari.
I candidati alla Presidenza della Regione sono sei mentre 1027 i candidati a questa tornata elettorale regionale per eleggere, invece, 70 deputati. il candidato presidente vincente porterà con se all’ars un premio di maggioranza composto da 6 deputati, quelli presenti nel suo listino. sarà dichiarato eletto anche il candidato presidente secondo classificato con il maggior numero di voti rispetto agli altri competitor.
Gli altri 62 deputati saranno scelti con il sistema proporzionale puro e soglia di sbarramento al 5 per cento a livello regionale. Verranno eletti in base ai voti nelle liste provinciali: 16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna.
C’è, però, un limite al premio di maggioranza. Il candidato presidente eletto non può superare i 42 deputati fra listino e liste collegate. Se dovesse ottenere un consenso maggiore il listino scatterà solo in parte e i seggi non attribuiti verranno distribuiti, con criterio proporzionale, alle liste di minoranza che abbiano superato lo sbarramento.
Qualche problema si è già registrato nella composizione delle sezioni. Sono una trentina i presidenti che hanno rinunciato nel Messinese ma sono già stati sostituiti per evitare i ritardi registrati a giugno scorso per le amministrative quando furono centinaia a disertare ma a Palermo. Per 60 dei protagonisti degli eventi di giugno è scattata, nei giorni scorsi, la denuncia. A Palermo, invece, contrariamente a quanto si era appreso ieri sera, il comune comunica che tutti i seggi si sono insediati regolarmente e non è stato necessario procedere a sostituzioni. Qualche altro problema è stato legato, invece, al materiale elettorale. decine di sezioni hanno ricevuto timbri ‘sbagliati’. Si tratta del ‘bollo’ che viene apposto sulla scheda dell’elettore che ha votato. Una cinquantina i timbri che sono stati sostituiti perché portavano date sbagliate. Si trattava dei timbri delle elezioni del 2018 e del 2021.
Infine lo scrutinio inizierà alle 23 dal Senato per proseguire con la Camera ma quello per le regionali sarà, invece, rinviato alle 14 del giorno seguente ovvero lunedì 26 settembre