Parata di protesta nel centro di palermo. Un corteo rumoroso e colorato quello che ha attraversato la città nella serata dedicata al divertimento. Fra palermitani a passeggio, gente che prendeva l’aperitivo e turisti è andata in scena il Sabato sera con parata.
Un migliaio di giovani hanno attraversato le strade del centro di Palermo per quella che gli organizzatori hanno definito la parata contro il governo Meloni e contro la repressione. Il corteo, partito da Piazza Sant’Anna, animato da diversi carri con striscioni, musica e slogan, è arrivato fino al tribunale di Palermo, simbolo del potere giudiziario e dell’utilizzo di misure sempre più punitive per colpire il dissenso sociale.
L’iniziativa è stata promossa nelle scorse settimane tramite un fitto tam tam sui social da una rete di organizzazioni palermitane, che ha chiamato a raccolta la città per manifestare “contro il governo Meloni, contro le politiche guerrafondaie e di aumento delle spese militari volute da Crosetto e Salvini, per reclamare il diritto alla casa, al reddito, alla salute di tutti e tutte”.
Quello che rivendicano i manifestanti è la riappropriazione della propria città e delle proprie strade – simbolicamente – contro abusi di potere e metodi repressivi dal decreto anti rave, agli sgomberi coatti in città, fino all’utilizzo improprio della repressione per la risoluzione delle emergenze sociali, relegate a materia di ordine pubblico.
Durante il corteo è stata colpita una Banca, esattamente il Credito siciliano di via Pignatelli Aragona (i manifestanti credevano si trattasse della sede della banca d’Italia) con il lancio di uova di vernice, mentre gli attivisti ecologisti aprivano uno striscione con su scritto “Insorgiamo! Cambia il sistema non il clima” per protestare contro i finanziamenti al fossile e la speculazione sull’ambiente.
“Il governo Meloni si è apertamente schierato dalla parte dei padroni e dei grandi imprenditori, smantellando il reddito di cittadinanza, bocciando le proposte sul salario minimo, rendendo esecutivi sfratti e sgomberi, prendendo posizione contro i lavoratori, contro l’aborto, contro i diritti delle donne” si legge in una nota degli organizzatori.