La denuncia di Intesa universitaria

Universitari seguiti sotto casa o derubati vicino UniPa, “Palermo non è una città sicura per gli studenti”

“Mi hanno seguita fin sotto casa” , “Mi hanno derubato nei pressi dell’Università”, “Sono stato aggredito a piazza Sant’Anna, proprio in uno dei luoghi di aggregazione giovanile”. Si moltiplicano le denunce dei cittadini e degli studenti universitari, che quotidianamente convivono in un clima di disagio. La questione della sicurezza è tornata al centro del dibattito grazie all’iniziativa dei rappresentanti degli studenti dell’Università degli Studi di Palermo.

“Da anni la tematica della sicurezza è una priorità assoluta di Intesa universitaria – ha detto Sergio Ciotta, rappresentante degli studenti in Cda di Unipa – da tempo cerchiamo di risolvere questa problematica con delle interlocuzioni con le istituzioni competenti”.

La questione

“Nonostante le innumerevoli segnalazioni non veniamo ascoltati e la situazione peggiora giorno dopo giorno – ha dichiarato Giovanni Milisenda, Consigliere di amministrazione dell’Ersu Palermo – è inaccettabile che gli studenti universitari non abbiano la possibilità di vivere al sicuro la propria vita universitaria”.

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La sicurezza è un tema cruciale per il benessere degli studenti e per il futuro dell’istruzione superiore della città. Le università devono essere luoghi dove gli studenti possono concentrarsi sul loro percorsi formativi senza doversi preoccupare della loro incolumità. A tal proposito, il rappresentanti degli studenti nel consiglio di amministrazione, insieme ai colleghi del consiglio di amministrazione dell’Ersu e del comitato sportivo universitario, lanciano un forte messaggio alle istituzioni: “Palermo non è più una città a misura di studente”.

Le testimonianze degli studenti

Chiedono sicurezza gli studenti dell’Università di Palermo. Una questione che interessa perlopiù le ore diurne, quando i giovani uscendo dalle aule si recano nelle proprie abitazioni e nelle zone di aggregazione situate nel centro storico cittadino. “Da anni a combattere quello che per alcuni sembra essere solo uno stereotipo, ma in realtà è un disagio continuo con cui gli studenti di unipa devono fare i conti ogni giorno – ha detto un giovane – a Palermo non siamo al sicuro”.

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