“La sentenza della terza sezione bis del Tar del Lazio, che ha accolto un maxi ricorso di circa 8 mila studenti, riconoscendone il diritto all’iscrizione ai corsi di medicina, dai quali erano stati esclusi dopo un test-farsa che aveva visto il Miur andare nel pallone, oltre a rendere giustizia dà forza alla necessità di rivedere e rimodulare il sistema di accesso ai corsi di medicina, come prevede la nostra proposta di legge depositata alla Camera”.
Lo affermano i parlamentariM5S in commissione Cultura di Camera e Senato.
“Con la Pdl a prima firma Francesco D’Uva, infatti, proponiamo di introdurre il test d’ingresso, ma solo alla fine del primo anno accademico, la designazione dei posti in base al fabbisogno nazionale e di predisporre un numero di borse per le scuole di specializzazione di area sanitaria pari al numero di laureati in medicina nello stesso anno.
Un modello questo che, oltre evitare la stagione dei ricorsi, rende il sistema dei corsi più equilibrato e bilanciato tra domanda e offerta e ostacola la nascita di casi imbarazzanti come quello della sede distaccata ad Enna dell’Università Dunarea de Jos di Galati, vincitrice rispetto ricorso del Miur con una sentenza del tribunale di Caltanissetta, che gli ha concesso il diritto ad aprire i battenti”.
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