Il Cus Palermo ed il mondo della pallamano in campo contro il bullismo. Al PalaCus di via Altofonte, infatti, è andato in scena l’incontro intitolato “Uniti contro il bullismo – libera la tua vita”.
Un momento che è servito ad unire per accendere il dialogo e sensibilizzare i giovani presenti (atleti dal Cus e non solo), approfondendo le cause del fenomeno. Analizzando, al contempo, le modalità con le quali è possibile arginarlo e – obiettivo primario del vertice – limitarlo totalmente.
A fare gli onori di casa il presidente del Cus Palermo, Giovanni Randisi. Sono intervenuti Sabrina Figuccia, assessore allo Sport e politiche giovanili del Comune di Palermo, Sandro Pagaria, presidente del comitato regionale della federazione italiana pallamano (Figh Sicilia), e Michele La Venia, commissario della Questura di Palermo.
Evento che si è svolto poco prima della partita tra Cus Palermo e Verdeazzurro Sassari, valido per la seconda giornata del campionato nazionale di serie A Silver di pallamano maschile che, a causa di un ritardo del volo della formazione ospite è stato posticipato a questa sera alle 20.
Giovanni Randisi ha parlato del fenomeno e dell’importanza di contrastarlo soprattutto grazie ai valori che quotidianamente insegna lo sport.
“Il Cus Palermo nei suoi centri d’avviamento allo sport a più di mille tesserati – sottolinea – quindi affrontare temi importanti come il bullismo per noi è fondamentale per la crescita dei nostri giovani partendo dal presupposto che nello sport si possa vincere o perdere”.
Il presidente del Cus prosegue: “La cosa fondamentale è essere vicini ai propri compagni e combattere e lottare per una vittoria che può essere anche una sconfitta. Il tema del sostegno verso gli altri e non quello di sovrastare gli altri per noi è fondamentale. Affrontarlo, farlo capire ai ragazzi e correggere eventuali problemi che si possono venire a creare. Questa la nostra missione”.
Di “Piaga del secolo” parla Ninni Aragona, tecnico della formazione di pallamano del Cus Palermo. Una fenomenologia “dovuta ad una situazione di povertà culturale che porta a prevaricare su situazioni di debolezza. E’ un problema che si sta allargando a macchia d’olio. E’ giusto parlarne, capire, sia il motivo scatenante, sia per le soluzioni da adottare affinché questo fenomeno finisca. Siamo tutti in trincea ed ognuno deve fare la propria e noi come Cus Palermo abbiamo pensato di fare un incontro su questo tema”.