Via libera dal primo gennaio a 170 prepensionamenti nella rete Unicredit in Sicilia ma non è prevista alcuna assunzione per colmare i vuoti di organico nelle filiali. Lo dice Gabriele Urzì (First Cisl Unicredit) sottolineando che sono state chiuse molte agenzie e altre ne chiuderanno causando, in alcuni casi, anche problemi di ordine pubblico.
“Dal primo gennaio usciranno circa 170 colleghi in tutta l’Isola – dice Urzì -, una parte dei complessivi 351 che
hanno aderito all’esodo anticipato ai sensi dell’accordo firmato a Milano il 4 febbraio scorso. E’ singolare come l’azienda non soltanto non si preoccupi di effettuare un turn over con parte delle 1.300 assunzioni previste dal piano industriale nel resto d’Italia, ma non si curi minimamente della conseguente perdita di professionalità. Unicredit continua ad effettuare assunzioni al Centro Nord e, paradossalmente, a spostare, in Sicilia, personale dalla rete degli sportelli a strutture di back office creando una situazione insostenibile”.
Inoltre, il sindacalista denuncia che “ci sono comuni dove l’unico sportello bancario era rappresentato da Unicredit, che ha deciso di chiudere. Sappiamo come funziona: i soldi sotto il materasso non sono una leggenda – afferma Urzì – e soprattutto le persone anziane, che non usano certo lo smartphone, ricominceranno a tenersi i risparmi in casa. Immaginate alla lunga cosa potrebbe succedere. Già ora soprattutto nei centri medio piccoli si sente spesso di assalti nelle abitazioni magari con risvolti cruenti”.
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