UniCredit ha trasferito alla Regione Siciliana 82,7 milioni di euro di imposte, un aumento del 10% rispetto al 2023. Questo pagamento, relativo al 2024, rappresenta la quota di tributi maturati in Sicilia e spettanti all’Isola secondo l’articolo 37 dello Statuto speciale. Si tratta del settimo anno consecutivo in cui UniCredit effettua questo versamento. L’ufficializzazione è avvenuta durante un incontro tra il presidente della Regione, Renato Schifani, e il responsabile di UniCredit Sicilia, Salvatore Malandrino, a Palazzo d’Orléans.

«Ringrazio UniCredit e Malandrino – dice il presidente Schifani – per l’attenzione che anno dopo anno continuano a rivolgere al nostro territorio. In questi sette anni l’istituto bancario ha versato nelle casse regionali quasi 500 milioni di euro. È un esempio virtuoso che auspichiamo possa essere seguito e replicato anche da altre banche e, più in generale, da quelle aziende operanti in Sicilia, anche se con sede legale fuori dall’Isola, così come previsto dal nostro Statuto. Come governo regionale continueremo a fare la nostra parte, attraverso le interlocuzioni con il ministero dell’Economia, affinché queste disposizioni fiscali e tributarie trovino sempre di più una completa applicazione nell’interesse di tutti i siciliani».

Apprezzamento da ANCI Sicilia

“Anche noi vogliamo unirci ai ringraziamenti che il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha rivolto al responsabile di UniCredit Sicilia, Salvatore Malandrino, per avere, per il settimo anno consecutivo, deciso spontaneamente di versare la quota parte del reddito prodotto in Sicilia nelle casse della Religione Siciliana anziché in quelle dello Stato così come previsto dall’art. 37 dello Statuto Siciliano”. Hanno dichiarato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di ANCI Sicilia. “Per la stessa ragione – aggiungono Amenta e Alvano – invitiamo tutti i sindaci siciliani ad esprimere il proprio ringraziamento al direttore della filiale di Unicredit presente sul proprio comune.

“La cifra pari a 82,7 milioni di euro incassati da una sola azienda fa comprendere bene quali entrate potrebbero arrivare alla Regione Siciliana, se tutti coloro che sono tenuti a farlo in base all’articolo 37 dello Statuto della Regione Siciliana versassero le imposte in Sicilia. Evidenziamo che ciò avverrebbe senza ripercussioni negative sulla complessiva tassazione per le imprese”. “Il ringraziamento ad Unicredit è doveroso – conclude il presidente Amenta – anche per il fatto di essere riuscita da sola a rompere un “tabù” che durava da decenni: quello della “impossibilità” di applicare il nostro statuto autonomista. Oggi sappiamo che se si è riusciti ad incassare questo tributo da uno lo si può riscuotere, dopo questi sette anni, anche da tutti gli altri – banche e tutte altre imprese che versano l’IRES – che attualmente lo versano allo Stato. Nell’ambito del non sempre proficuo dibattito sull’autonomia differenziata e sulla recente decisione della Corte Costituzionale, ci domandiamo quando anche tutte le altre imprese come UniCredit verseranno la quota parte di IRES prodotta nelle casse della Regione? Mi chiedo a quanto ammonterebbero le entrate complessive per la Regione se anche le altre imprese versassero alla Sicilia?”

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