La guardia di finanza di Palermo ha effettuato una perquisizione nell’abitazione del giudice Cesare Vincenti, capo dell’ufficio gip del capoluogo siciliano.
Gli accertamenti sono stati disposti dalla procura di Caltanissetta che indaga sull’eventuale esistenza di una talpa negli uffici giudiziari che avrebbe avvisato l’ex presidente del Palermo calcio Maurizio Zamparini di una richiesta pendente di arresto a suo carico.
Sempre nell’ambito di quest’indagine la Finanza, ha acquisito dagli uffici del gip alcuni documenti. Il capo del Gip Vincenti sarebbe indagato per violazione del segreto investigativo. I sospetti di una fuga di notizie sulla richiesta di arresto fatta dai magistrati palermitani che indagavano Zamparini per riciclaggio risale a maggio del 2018, quando l’ex presidente rosanero Giovanni Giammarva venne intercettato mentre chiedeva in tutta fretta un appuntamento a Zamparini, che poi avrebbe raggiunto a Varese.
A 24 ore dall’incontro l’ex patron del Palermo lasciò la sua carica: le dimissioni, piovute a ciel sereno, furono alla base del motivo per cui il gip, nel frattempo chiamato a decidere dell’arresto, negò le manette per Zamparini.
Per il giudice il fatto che l’imprenditore friulano non avesse più carica nella società aveva fatto venir meno le esigenze cautelari. La strana coincidenza temporale ha insospettito i pm di Palermo che, temendo una talpa all’ufficio presso cui pendeva la richiesta di manette, ha mandato le carte ai colleghi di Caltanissetta.