Compare anche una talpa in procura nella storia dell’inchiesta sul Palermo calcio e su riciclaggio e auto riciclaggio di cui è accusato il patron Maurizio Zamparini e adesso anche altri professionisti e il nuovo presidente Giammarva che avrebbe aiutato a nascondere alcuni documenti.
Una talpa che avrebbe avvertito se non proprio Zamparini in persona almeno il suo entourage del’inchiesta in corso. Sarebbe stata, infatti, questa fuga di notizie a convincere il Presidente del Palermo a lasciare la sua carica prima a vantaggio del possibile acquirente Baccaglini, anche se in tanti a quell’operazione non hanno mai creduto, e in seguito a Giovanni Giammarva attuale presidente della società.
L’inchiesta che è entrata nella sua seconda fase con il sequestro di beni di qualche giorni fa ora deve vedersela con un filone nisseno. Una parte dell’incartamento, infatti, è stato trasmesso proprio da Palermo a Caltanissetta ed è quello che riguarda l’indagine sulla fuga di notizie.
E mentre Zamparini si affanna a dire e ridire che non ha mai sottratto un euro alla società e che i movimenti di capitali fra le sue aziende sono una normale prassi amministrativa all’interno di un gruppo commerciale, tutto questo bailamme arriva anche alla procura federale della Lega.
Un fatto nuovo e che preoccupa non poco la Palermo sportiva. Perché a prescindere dall’esito finale dell’inchiesta penale l’eventuale avvio di una inchiesta sportiva i cui termini di prova per l’accertamento della responsabilità sociale oggettiva sportiva sono meno stringenti rispetto alla giustizia ordinaria penale mette a rischio perfino l’iscrizione al campionato da parte del Palermo. Una eventualità al momento decisamente remota e che fa ancora una volta urlare Zamparini alle azioni trasversali dei nemici suoi e del Palermo calcio.
Un Palermo che in tribunale ha già evitato un fallimento vincendo la prima battaglia ma che sembra al centro di un fuoco di fila non certo finito qui