Una lanterna bianca e una candela rossa. Ecco svelato il rituale di Cateno De Luca per scegliere i candidati alla Regione. Due oggetti semplici, una lanterna bianca, con all’interno un cero rosso fuoco. Ma sono oggetti che balzano subito all’occhio, quando appaiono sul tavolo di una conferenza stampa politica. Lanterna e candela sono destinate a diventare i simboli della campagna lanciata da Cateno De Luca, in quella che lui stesso definisce “la guerra di liberazione della Sicilia”. Ad ogni tappa del suo tour, prima di parlare e prima di incontrare la gente, Cateno “il sindaco della Sicilia”, poggia sul tavolo la lanterna bianca. La apre, prende in mano il cero rosso e lo accende davanti a tutti. Un piccolo rituale propiziatorio in piena regola. Da sommare alla scelta del pulmino Volkswagen in stile hippy, il veicolo con il quale sta attraversando la Sicilia.
La politica è costituita senza dubbio da programmi e idee. Ma alzi la mano il primo politico che non ha il suo piccolo, personale rituale scaramantico. Quello di De Luca è la candela rossa da accendere ad ogni appuntamento. “Questa lanterna l’abbiamo accesa per la prima volta a Taormina il 2 di ottobre – racconta Cateno De Luca- quando a Taormina si è svolto il primo congresso di Sicilia Vera. Quel giorno abbiamo deciso di partire con il nostro progetto politico. Ci siamo detti, abbiamo bisogno di una lanterna per andare alla ricerca di donne e uomini liberi, persone che si possano candidare con noi in questo progetto di liberazione della Sicilia dalla Banda Bassotti della politica“.
La lanterna con annessa candela è un ormai un amuleto obbligatorio. “Questa lanterna cammina con noi. L’accendiamo come se fosse un rito propiziatorio, un rito che ci consenta di trovare gli uomini e le donne giuste. Persone che abbiano un profilo morale all’altezza di questa sfida e abbiano anche la capacità di rappresentare il territorio. E soprattutto che siano persone che non si fanno condizionare”.
Sembra che il metodo abbia portato già dei buoni risultati. La lanterna ha funzionato. “E’ il caso di Ispica, dove Paolo Monaca, assessore del comune guidato da Innocenzo Leontini (big player di Forza Italia e più volte assessore regionale, ndr) è stato buttato fuori dalla giunta, perché domenica scorsa aveva organizzato una manifestazione per Sicilia Vera”. Insomma l’eresia di De Luca incute timore alla politica di mestiere.
“La lanterna gira con noi. L’accendiamo in ogni luogo dove arriviamo e ci serve per guardare negli occhi chi abbiamo di fronte. Questo è il senso della lanterna. Che stia funzionando lo dimostra il fatto che noi, il 9 di aprile alle Ciminiere di Catania e il 30 di aprile al Golden di Palermo saremo in grado di presentare già la metà dei candidati al parlamento siciliano”. “La lanterna -ribadisce, infine De Luca – ci sta aiutando in questa che non esito a definire una guerra di liberazione della Sicilia”.