Un ufficio dedicato all’uso dei fondi comunitari, dal PNRR alla programmazione 2021-2027 mettendo insieme anche i fondi di Sviluppo e Coesione. Un ufficio dotato di competenze specifiche che faccia da cabina di regia per usare presto e bene le risorse e rilanciare la Sicilia.
E’ la proposta del candidato Presidente Caterina Chinnici che, ospite di Talk Sicilia su BlogSicilia, anticipa gli elementi essenziali del suo programma di governo che sarà presentato ufficialmente domani, lunedì 5 settembre, nel corso di un evento al quale prenderà parte il segretario nazionale del Pd Enrico Letta.
I ritardi dovuti al divorzio dai 5 stelle
La vicenda della lunga trattativa che poi ha portato alla separazione dei 5stelle ha portato ritardi nella campagna elettorale dei progressisti “Noi avevamo comunque tentato di andare avanti e devo dire che da parte del Movimento cinque Stelle diciamo in sede locale, pur essendoci quel dibattito interno anche a livello regionale, c’era comunque questa stimolo ad andare avanti, a lavorare sul programma, perché in realtà la mia era una posizione un po’ superpartes, di garante di quell’accordo che si sarebbe concentrato nel programma. Quindi abbiamo continuato a lavorare, abbiamo continuato a crederci e a sperare che potesse rimanere con quella alleanza nella sua integrità. Però purtroppo, evidentemente, sul piano poi squisitamente politico, l’accordo poi è venuto meno”.
“C’è stato alcun momento di rallentamento e quindi adesso scontiamo un po questo ritardo. Però io sono come. Il ritardo è recuperabile, nel senso che già in realtà una parte di campagna elettorale, per quanto mi riguarda, era stata fatta durante le primarie e adesso stiamo intensificando. D’altronde, in realtà per tutti i candidati si può dire che sta iniziando in questi giorni la campagna elettorale, quindi un ritardo recuperabile.
Il programma sarà reso pubblico domani
“Domani, lunedì 5 settembre, qui a Palermo ci sarà il segretario nazionale Enrico Letta, che apre la mia candidatura e si parlerà del programma. Però ecco il programma al quale abbiamo lavorato è un programma che guarda questo l’ho voluto fortemente alle persone, ai siciliani, alle siciliane, ai giovani. È un programma che guarda alla possibilità vera di sviluppo della nostra regione e quindi un programma che tocca diversi aspetti. Si rivolge molto ai giovani, perché io credo che quando si parla di sviluppo si deve guardare al futuro e quindi costruire il futuro, soprattutto per i giovani. Quindi è un programma che guarda alla formazione, che guarda all’inserimento nel mondo del lavoro, guarda alla tutela dell’ambiente, guarda alla transizione ecologica, guarda a tutti quegli aspetti che poi, nella prima parte di campagna elettorale sono emersi e cioè quelle esigenze di dare veramente sviluppo al nostro territorio. E poi la cosa importante per me davvero importante, e la valorizzazione dei finanziamenti europei, il Pnrr, ma anche i finanziamenti strutturali. Perché è inaccettabile che in una regione come la nostra che ha bisogno di avere risorse per lo sviluppo, quando poi le risorse ci sono, poi non si riesca invece ad utilizzarle. E a questo si ricollega parlando sempre di programma. Si ricollega a un altro aspetto che per me fondamentale è il buon funzionamento dell’amministrazione regionale, perché noi possiamo fare le migliori riforme in tema di infrastrutture, in tema di sanità, in tema di rifiuti, eccetera. Però se poi non c’è un’amministrazione che è in grado di rendere in provvedimenti concreti quelle riforme, allora tutto si vanifica. Quindi un’amministrazione efficace, una un’amministrazione efficiente, trasparente e come dire impermeabile a interferenze e possibile interferenze del malaffare. Una amministrazione che sappia valorizzare le risorse finanziarie per trasformarle in interventi concreti per la nostra regione.
L’esperienza europea
Caterina Chinnici porta, in questo programma e nell’eventuale esperienza di governo gli anni trascorsi in Europa, quindi “Un approccio al tema dei finanziamenti europei diverso, perché non bisogna dimenticare che i finanziamenti europei sono concepiti perché destinati a 27 Paesi che hanno realtà diverse. Quindi bisogna io dico entrare nella logica di quei finanziamenti per poterli poi spendere e spendere bene. E quindi sarà importante, ed è un’idea del programma, costituire un ufficio apposito con dirigenti e funzionari specificamente formati all’utilizzo dei finanziamenti europei e quindi ai progetti che rispondano ai bandi europei. E poi un’altra credo ecco di portare con me dall’esperienza europea un’altra considerazione l’importanza del ruolo della Sicilia La Sicilia è al centro del Mediterraneo e io dico la punta avanzata dell’Unione europea dell’Europa nel Mediterraneo. Quindi la Sicilia deve essere valorizzata per dialogare con gli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per diventare, come dire, se vogliamo, il punto di riferimento di tutte le politiche che possono guardare e aprirsi ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. E deve farlo in maniera io, direi quasi autonoma, con quella autorevolezza che viene dall’essere consapevoli di poter avere un ruolo importante per la Regione Sicilia, per l’Italia ma anche per l’Europa.
Il caro bollette
“Sicuramente bisogna intervenire intanto, proprio per incentivare sotto tutti i profili le energie rinnovabili. Quindi, per esempio, intervenire per riqualificare gli edifici pubblici e privati proprio in funzione dell’utilizzo delle energie rinnovabili. Intervenire, per esempio, l’illuminazione pubblica. Rivederla ammodernare proprio per ridurre il consumo di energia che spesso, purtroppo, ahimè, va sprecato e incentivare, per esempio, le famiglie alla palla. Scegliere di realizzare degli impianti di autoproduzione di energia rinnovabile, incentivando sostanzialmente dei contributi. E poi? In questo momento, però, l’emergenza è quella del caro bollette, come bene ha detto lei. E allora, diciamo, l’idea è quella di istituire un fondo di solidarietà regionale a sostegno delle famiglie con i redditi più bassi, ma anche delle aziende e delle attività commerciali, perché possano far fronte ad un momento di grande difficoltà. Quindi anche degli interventi immediati e concreti.
Caterina Chinnici e le accuse di essere ‘assente’ nel territorio
“Io direi che questa in realtà, mi consenta, è una critica gratuita. Mi è stato addirittura chiesto se io abito in Sicilia, io faccio lavoro da otto anni al Parlamento europeo tutte le settimane, tre settimane a Bruxelles e uno a Strasburgo. Io ogni settimana torno a casa prendendo quattro voli per andare e tornare da Bruxelles e ben sei voli per tornare e andare e tornare da Strasburgo. Io sono presente sul territorio, ho girato tantissimo, ho fatto tante iniziative e l’ho fatto anche adesso. Però io forse io dico forse sono brava fra virgolette a lavorare, perché lavoro tanto, un po meno, forse a comunicare. Però ecco, io non sono stata assente. Io ho avuto, come dicevo prima ho voluto avere rispetto e quindi attendere che si chiariscano talune problematiche che sono sorte in questo periodo. Purtroppo nel mese di agosto, relativamente alla situazione dei Cinquestelle e a qualcos’altro. Ma io sono sempre stata presente, ho sempre continuato comunque ad avere degli incontri, magari non pubblici, magari non come dire non pubblicizzati. Ma io non ho smesso di lavorare, ho continuato a lavorare per la campagna elettorale. Poi l’essere un po’ riservata, avere scelto, coerentemente con la mia natura, una campagna elettorale che non sia lo scontro, che non sia salire sul ring, che non sia lanciare accuse o suscitare o partecipare a polemiche. Questo fa parte della mia natura. E però ecco, se mi consenta, vorrei aggiungere anche un’altra cosa. È vero che la vivacità di una campagna elettorale può suscitare l’attenzione di tanti cittadini, però io vedo che ci sono anche tanti cittadini che hanno bisogno proprio di. Invece, come dire, un approccio più sereno di avere una persona che si impegni, che lo faccia in maniera serena e che mi viene detto, magari susciti anche per questa la fiducia dei cittadini.
Il no ai confronti
“Per quanto mi riguarda nasce solo da questo e dalla scelta di una campagna elettorale, come dice lei, bene, non urlata. Una campagna elettorale che non è una campagna contrassegnata dallo scontro. Io l’ho detto fin dall’inizio, la mia è una candidatura perché per i siciliani e per la Sicilia la mia non è una candidatura contro quel governo, contro un altro candidato. E siccome purtroppo nei confronti quasi sempre il confronto finisce per essere un po’ uno scontro, finisce per essere un po lanciarsi, diciamo accuse reciproche, eccetera. E allora diventa scontro. Io, ripeto, io non non voglio salire sul ring. Per me la candidatura. Il mio impegno per la Sicilia è un impegno proposto in maniera serena, proposto senza scontri, ma proposto. Se ecco questo, questo risponde al mio modo di essere in maniera positiva, propositiva, determinata. Questo si ferma e determinata, ma con quella serenità che possa, ripeto, suscitare la fiducia dei cittadini in maniera pacata ma con le idee ben chiare e con una forte determinazione.
I primi 100 giorni, cosa fare subito per la Sicilia
“Ma per me è difficile rispondere a questa domanda, perché forse sarebbe più facile rispondere alla domanda quali sono nei primi 100 giorni le cose che non farebbe? Perché per me tutte le cose e tutte le iniziative e tutti i temi inseriti nel programma sono assolutamente di pari livello. Però certamente nella mia intenzione è proprio quella di iniziare dalla riforma, se così la vogliamo chiamare, dalla revisione della Pubblica Amministrazione regionale, perché, come ho detto, è fondamentale rispetto alla possibilità poi di attivare ogni altra iniziativa, ogni altra misura e sicuramente quindi la pubblica amministrazione, motivare i funzionari, motivare i dirigenti perché ce ne sono di ottimi. Lo so perché sono stata dentro la Regione, quindi sicuramente questo rivedere subito la legge cinque del 2011 per aggiornare quelle parti. Sono passati dieci anni che possano essere suscettibili di aggiornamento e quindi avviare immediatamente la macchina amministrativa e poi guardare con grande attenzione ai giovani. E nelle mie intenzioni c’è anche un po’ di rivedere l’organizzazione istituzionale della Regione, perché l’idea è di creare un assessorato dedicato proprio alle politiche giovanili. Ho grande fiducia nei giovani, so che i nostri ragazzi sono intelligenti, sono ben formati dalle nostre università. E mi fa rabbia che debbano andare fuori per poter realizzare loro le loro ambizioni. Allora dedicare un’attenzione particolare ai ragazzi, proprio con un assessorato che si occupi di questo aspetto delle politiche giovanili. Ovviamente in tutta la sua completezza, diciamo.
Perché votare Caterina Chinnici
“Perché Caterina Chinnici ha scelto di candidarsi per amore e solo per amore della sua terra? Perché Caterina Chinnici conosce la bellezza e la sofferenza di questa terra che porta anche dentro di sé e vuole lavorare per dare a questa terra veramente un impulso di sviluppo. Ce ne sono oggi le condizioni. Sicuramente bisogna guardare al futuro della nostra regione, guardando soprattutto ai giovani. Caterina Chinnici ha forse un approccio un po’ diverso rispetto a quello classico, diciamo, della politica, ma sicuramente ha una forte determinazione. Ha un’esperienza maturata in tanti settori, in tanti ambiti quello della pubblica amministrazione, quello della politica, quello europeo, quello dell’alta amministrazione. Quindi porta con sé un forte impegno, un impegno autentico e genuino che è amore per questa terra e attenzione, soprattutto per i giovani, perché io voglio che i giovani siciliani possano scegliere di realizzare le loro ambizioni in Sicilia, trovando tutte le condizioni per farlo. C’è, ripeto, una competenza e un’esperienza consolidata in diversi settori. C’è la visione europea e poi c’è un piccolo valore aggiunto. Caterina Chinnici è una donna, sarebbe la prima donna presidente della Regione Siciliana e io credo che la Regione Siciliana sia matura per avere una presidente donna”.
L’intervista integrale
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