E’ stata collocata questa mattina, nel Giardino dedicato ai Giusti del mondo di via Alloro, una targa in memoria di Giorgio Perlasca, il funzionario italiano che, nel corso della seconda guerra mondiale, fingendosi Console generale spagnolo, salvò la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi, strappandoli alla deportazione nazista e alla Shoah.
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il figlio, Francesco Perlasca, il Sindaco Leoluca Orlando, l’assessore alla Partecipazione Giusto Catania, la professoressa Rita Calabrese, in rappresentanza dell’Istituto Siciliano di Studi Ebraici, la presidente dell’Associazione Cassaro Alto, Giovanna Analdi e Michelangelo Salamone, responsabile del Servizio Toponomastica del Comune di Palermo.
“La via dei Librai si intreccia con la via dei Giusti e siamo qui, oggi, a Palermo, a ricordare uno “spagnolo” in Ungheria. E’ l’ennesima conferma – ha sottolineato Orlando. di quanto sia importante collegare i singoli valori ad una visione complessiva della vita e dell’uomo. Con Giorgio Perlasca siamo in presenza di una <illegalità> visionaria, che risponde ad una visione positiva dell’uomo. Siamo qui oggi per ricordare Giorgio Perlasca e l’estrema attualità del suo messaggio, perché troppe volte sentiamo invocare una legalità, ma abbiamo il diritto-dovere di cogliere, oltre la legge dello Stato, i diritti delle persone.Ed in questo momento, il mio pensiero va ai migranti, con l’auspicio e l’augurio che faccio a me stesso di compiere tante ‘illegalità’ per difendere la vita dei migranti, per evitare che la testimonianza ed il ricordo di Giorgio Perlasca siano soltanto un tratto di un bellissimo mattino di primavera e non invece un impegno forte vissuto ogni giorno”.
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