L’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo compie un anno. Il 24 febbraio 2021 la prima dose somministrata a Vincenzo Agostino, padre del poliziotto ucciso insieme alla moglie il 5 agosto 1989 poi un anno di vaccini letteralmente senza sosta: da quando ha aperto i battenti a oggi la Fiera del Mediterraneo non si è fermata neanche un giorno.
Un anno di vaccini a Palermo
Così il 24 febbraio, l’hub vaccinale di Palermo compirà dodici mesi ininterrotti di attività. Tanto è passato dall’inaugurazione del padiglione 20, l’ex “padiglione delle barche” al tempo della grande fiera campionaria: cinquemila metri quadrati di spazio riconvertiti in sala d’attesa, corridoi vaccinali, punto di primo soccorso, farmacia e uffici, cui si sono aggiunti, qualche mese più tardi, gli spazi del 20A, attrezzato in primis per la vaccinazione notturna e, da dicembre, padiglione dei bambini. Una storia iniziata il 30 ottobre 2020 prima sotto i gazebo dell’area drive-in, poi con l’allestimento di un centro polivalente – l’attuale padiglione 16 – che concentrasse tutte le professionalità impegnate nell’emergenza in un unico quartier generale e infine, a febbraio 2021, con l’avvio della campagna vaccinale in quello che è poi diventato l’hub più grande della Sicilia.
La prima dose a Vincenzo Agostino
A quella prima dose inoculata a Vincenzo Agostino, padre di Nino, il poliziotto ucciso nell’estate dell’89 insieme alla moglie Ida Castelluccio, ne sono seguite moltissime altre alla Fiera del Mediterraneo di Palermo. Circa 800mila le somministrazioni in un anno di lavoro, cui si sommano 40mila pratiche gestite dall’ufficio green pass e quasi un milione di tamponi.
Oltre 800mila vaccini
Alla Fiera sono stati vaccinati per lo più soggetti vulnerabili (188mila) e di età superiore ai sessant’anni (113mila); la fascia dei bambini tra i 5 e gli 11 anni, per i quali la campagna vaccinale è partita a dicembre, conta oltre 23mila vaccinati. “Una storia di emozioni, più che di numeri – dichiara il commissario Covid di Palermo, Renato Costa -. Di quest’anno porteremo dentro tutto: l’abnegazione dei ragazzi, molti dei quali alla loro prima esperienza professionale; i tanti problemi affrontati e risolti uno a uno, con pazienza e voglia di lavorare insieme; la fiducia delle persone che nasceva in un attimo, bastava parlare qualche minuto con i nostri medici. Oggi tutto quello che abbiamo costruito sembra scontato, ma all’inizio non c’era: siamo partiti dal nulla, solo con una squadra di sognatori (che non è poco), buona volontà e l’idea di una macchina complessa ed efficiente. Possiamo rivendicare tanti primati; i vaccini h24, le inoculazioni ai senzatetto, i tamponi gratuiti a tutta la popolazione fino a pochi mesi fa, le alte percentuali di somministrazione. Se tra non molto potremo tornare alle nostre vite una parte di merito sarà di tutti i ragazzi che, per un anno, hanno lavorato tra questi padiglioni senza risparmiarsi, per far sì che, parafrasando lo slogan della campagna vaccinale siciliana, la bella stagione iniziasse da qui”.
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