Palermo

Ultima speranza per 400 lavoratori ex Almaviva, oggi è il giorno della verità

Ultima chiamata per i 400 operatori del call center ex Almaviva. Oggi, venerdì 27 dicembre, è il giorno della speranza o quello della conclusione di tutto. Per i 400, infatti, scade il 31 dicembre l’ultima proroga alla cassa integrazione. Dal primo gennaio saranno tutti a casa e senza alcun ammortizzatore sociale.

La ricerca di una soluzione al fotofinish

Per tentare una  soluzione al fotofinish la giornata giusta è quella di oggi per effetto di due diverse convocazioni, Il tavolo Almaviva al Ministero del Made in Italy di mattina, la convocazione alla Regione siciliana nel pomeriggio quando gli emissari siciliani porteranno il risultato da Roma e presenteranno quel che la Regione può fare per evitare il disastro.

La speranza di una improbabile proroga della Cassa integrazione straordinaria

Lavoratori e sindacati sperano in una proroga della Cassa integrazione sotto forma di ammortizzatore sociale straordinario ma i fondi per far questo deve trovarli la Regione nel proprio bilancio e al momento non sembrano esserci spazi di manovra. La Sicilia, però, è in pressing su Roma per cercare di ottenere dal governo nazionale i fondi se non la proroga della Cassa integrazione straordinaria in via diretta dal Ministero.

Leggi anche

Corsa contro il tempo per salvare i lavoratori Almaviva, pressione di Tamajo su Roma per prorogare la cassa integrazione

Una cassa integrazione straordinaria, inoltre, servirebbe solo a prendere tempo perché all’orizzonte non c’è un rilancio dell’azienda o un loro reimpiego. La voce dei giorni scorsi circa un assorbimento nelle partecipate regionali come sta avvenendo per i precari è infondata, non ci sono i presupposti giuridici.
Al momento le uniche misure in campo possono riguardare il recupero di un centinaio di addetti ai call center da parte della Regione attraverso partner a cui sono stati affidati servizi come, ad esempio, quello sul caro voli. Ma si tratta di una misura marginale, di lunga e difficile attuazione e che comunque lascerebbe fuori almeno 300 lavoratori. Nell’ipotesi di un part time per fare più spazio i lavoratori che resterebbero fuori sarebbero, comunque, più di 200, ammesso che le aziende impegnate negli incarichi regionali decidano di fare questo sforzo.

Lavoratori in piazza

In attesa dell’incontro del pomeriggio i lavoratori Almaviva scenderanno in piazza per sostenere con un sit-in la loro vertenza ma la situazione che ad oggi non sembra avere una soluzione. Restano quattro giorni per trovarne una percorribile

Leggi l'articolo completo