“La presenza di un consigliere comunale non determina un diverso ordine di lavorazione delle pratiche”. Questo è quanto riporta una circolare emessa dalla dirigente dell’Ufficio Tributi del Comune di Palermo. Un documento sul quale si è sollevato un alone di polemiche sul fronte politico. Un dipartimento che, come altre branchie dell’Amministrazione, soffre di carenze di personale che hanno determinato disservizi per la cittadinanza.
Motivo del contendere è un documento risalente al 19 ottobre, sottoscritto dalla dirigente dell’Ufficio Tributi Maria Mandalà. Missiva indirizzata agli uffici nella quale l’esponente del dipartimento usa parole ben precise. “Al fine di scongiurare la prassi invalsa da parte di alcuni consiglieri comunali, che sono portatori di interessi generali della cittadinanza e non certo di interessi partiolari di alcuni cittadini/utenti dagli stessi accompagnati in ufficio per le pratiche di riferimento, si evidenzia che il loro ricevimento non determina un diverso ordine di lavorazione delle pratiche stesse, configurandosi diversamente un abuso d’ufficio rilevante penalmente e con l’intento, altresì, di garantire parità di trattamento dell’utenza tutta. Lo stesso – conclude la dirigente – vale per le lagnanze indirizzate al Gabinetto del Sindaco, per scavalcare l’ordine di cui sopra, o a quelle pervenute per il tramite dell’URP, dato il grave dissesto funzionale dell’Area ancora irrisolto”.
Parole, quelle messe nero su bianco dalla dirigente del Comune, che hanno fatto scoppiare un vero e proprio agone politico. A lanciare il guanto di sfida è il consigliere comunale di Progetto Palermo Mariangela Di Gangi. “I consiglieri comunali non devono neanche provare a influire sull’esito delle singole pratiche o dei singoli provvedimenti. Esattamente come i dirigenti, che hanno il dovere di portare avanti le pratiche senza discriminazioni o preferenze. La dottoressa Mandalà nella sua circolare adombra la presenza di comportamenti penalmente rilevanti che non vanno censurati in un documento amministrativo di poco valore”.
Bensì, dichiara Mariangela Di Gangi, vanno “denunciati, se accaduti, con i nomi e i cognomi dei consiglieri comunali che, oggi e in passato, avrebbero chiesto favori a dipendenti pubblici in favore di singoli. Invece, una nota nella quale si citano unicamente i consiglieri comunali rischia di sottolineare una spaccatura fra parte politica e parte amministrativa. Organi che dovrebbero invece operare in sintonia per risolvere i problemi secondo una ben chiara distinzione di ruoli”.
Dialogo con la cittadinanza che il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantilo ha derubricato come eccezionale. Interlocuzione dettata “dalla necessità e dalla condizione di emergenza in cui ci troviamo. Si ritiene, purché non sfoci nella richiesta di favoritismi, sia anche un atto doveroso da parte di chi non vuole essere ne apparire lontano dalle difficoltà quotidiane dei contribuenti. Compito comune della politica e della dirigenza è quello di lavorare per costruire un’Amministrazione che abbia soluzioni per tutti, non certo quello di innescare polemiche che hanno come unico risultato quello di alimentare sfiducia nelle istituzioni“.
Disagi, quelli vissuti dall’utenza, che il vicesindaco Carolina Varchi attribuisce alle ataviche carenze di personale vissute dagli uffici comunali. “La direttiva del dirigente è rivolta ai dipendenti del settore, finalizzata a ribadire un criterio assolutamente trasparente per stabilire l’ordine di trattazione delle pratiche. Molti cittadini hanno segnalato, invece, delle disfunzioni legate alla difficoltà di interloquire con gli uffici attraverso la prenotazione online. Proprio al fine di evitare effetti distorti come quelli che la direttiva è mirata ad evitare, è intendimento di questa amministrazione, di concerto ed in piena condivisione col dirigente, individuare immediate soluzioni affinché i cittadini abbiano risposte in tempi più celeri evitando che essi debbano inutilmente alimentare un contenzioso che appesantisce il Comune”.
Una ricetta che Carolina Varchi snocciola in breve, chiudendo la porta alle polemiche mosse dai banchi dell’opposizione. “In sintesi: ai contribuenti in buona fede garantiremo un servizio efficiente senza tollerare furberie di alcuna natura. Non si accettano critiche strumentali da chi ha sostenuto la precedente amministrazione – o nel solco della continuità si pone idealmente – ossia chi ha sistematicamente depauperato di risorse umane l’ufficio tributi portandolo in queste condizioni di dissesto funzionale“.