Si è conclusa la missione umanitaria organizzata dalla chiesa Parola della Grazia partita da Palermo con destinazione Polyana, in Ucraina. Qui un gruppo di 18 volontari hanno portato due container da 33 bancali ciascuno per un totale di 25 tonnellate di alimenti, farmaci, prodotti per l’igiene ed indumenti.
“Onore rappresentare l’Italia”
“È stato un grande onore poter rappresentare l’Italia al confine tra la Slovacchia e l’Ucraina – dice Pietro Garonna, responsabile della missione – perché non erano ancora arrivati nostri connazionali in questo confine. Abbiamo potuto incontrare molti profughi, alcuni di loro ancora sotto shock per la perdita di cari, case e tutto ciò che avevano in Ucraina – continua Garonna -. La nostra fede in Dio ci sprona sempre a fare agli altri quelli che vorremmo fosse fatto a noi. Torniamo con grande gioia perché sappiamo di aver portato un po’ di sollievo a tante persone che soffrono. Un grande ringraziamento a tutti coloro che hanno donato, lavorato per questa missione e pregato per noi”.
Nei giorni scorsi altri aiuti
Tre furgoni carichi di aiuti umanitari materiale sanitario e di cibo, selezionati insieme alla municipalità di Odessa e al rappresentante dell’Ambasciata italiana, sono giunti nei giorni scorsi a destinazione dopo 3.300 chilometri. Un viaggio che, da Palermo, ha attraversato tutta l’Italia, la Slovenia, l’Ungheria e la Romania. Il carico è stato consegnato direttamente ai rappresentanti della città di Odessa, in una località al confine tra Romania e Ucraina. Parliamo quindi di una delle aree più a rischio perchè nella fascia di territorio contesa dalla Russia.
Obiettivi della missione tutti centrati
Gli obiettivi della missione sono stati tutti raggiunti. Anzitutto quello di consegnare aiuti alla comunità di Odessa, che vive e soffre mentre le corazzate russe la assediano con potentissime navi da guerra. C’era poi nel mirino la finalità di fare in modo che gli aiuti umanitari arrivassero direttamente a chi ne ha bisogno e vive ancora in città, visto che chi affronta il dramma dell’allontanamento forzato dalla propria casa viene bene accolto e assistito, come è stato notato al confine da parte dei volontari stessi. E’ stata occasione poi per aprire un percorso per gli aiuti umanitari del volontariato in una zona finora trascurata perché lontana e pericolosa. Ed infine sostenere la municipalità di Odessa e il consigliere d’Ambasciata, che ha deciso di rimanere, per di più con tutta la famiglia, in città, sottoponendosi a stress e rischi inauditi.
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