Un vasto controllo interforze al quale, nello scorso fine settimana, hanno preso parte, sotto il coordinamento della Questura di Palermo, il Commissariato di Pubblica Sicurezza “Oreto-Stazione”, il Reparto Prevenzione Crimine, il Reparto Mobile, il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, unitamente a personale dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale, del Corpo Forestale dello Stato e della Capitaneria di Porto.
Un’ampio schieramento di polizia così come dovuto sia per l’enorme varietà di mercanzia di dubbia provenienza che dalla stessa superficie occupata dal mercato.
Controllo che già nel passato erano avvenuti in simili proporzioni ma che, per la prima volta, hanno riguardato i venditori di uccelli notoriamente presenti nella piazza con numerosi bracconieri ricettatori di avifauna selvatica. Strade, afferma la Questura di Palermo, caratterizzate da abusivismo e da fenomeni di potenziale illegalità diffusa.
“Anche domenica scorsa – afferma una nota del CABS, i volontari antibracconaggio con sede a Bonn che da mesi setacciano i vicoli di Ballarò – erano presenti i venditori di uccelli ma, come afferma la stessa Polizia di Stato, non erano irregolari. Intendiamo con questo che vendevano solo animali domestici ed in effetti nella mattinata non vi era nessun venditore di avifauna selvatica. E’ la prima volta – afferma il CABS – che i presidi storici in suolo pubblico erano vuoti ed in alcuni casi addirittura occupati da venditori di scarpe”.
Secondo quanto riportato dalla Polizia di Stato è stato controllato un magazzino in piazza Montesanto, al cui interno sono state trovate diverse gabbie con varie specie di uccelli, risultati anch’essi in regola. Tra la merce sequestrata dalle Forze di Polizia, anche alcuni spadini, ossia Pesce spada prelevato illegalmente perchè sotto misura. Poi ancora, 300 chilogrammi di pesce di cui 80 chili di orate e 200 chilogrammi di altro pescato.
“Facciamo appello alle Autorità di Palermo – conclude la nota del CABS – affinchè non demordano con i controlli. L’Italia, proprio per la mancata repressione del bracconaggio, rischia una procedura d’infrazione da parte degli Uffici di Bruxelles, già annunciata con l’apertura del fascicolo Eu Pilot. I bracconieri vanno perseguitati in tutte le sedi, ad iniziare dai covi dove detengono l’avifauna fino ai luoghi di cattura. Di loro si conosce praticamente tutto, essendo pluridenunciati”.
Come è noto ogni domenica mattina, nel mercato di Ballarò si vendono centinaia di fringillidi protetti dalla norma nazionale ed europea. Il reato contestabile è quello di ricettazione, essendo la fauna salvatica patrimonio indisponibile dello Stato. Un reato che consentirebbe l’arresto in flagranza ed il processo per direttissima.
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