La polizia di Stato ha trovato un magazzino a Palermo con una quarantina di auto rubate. Dentro il capannone alla Marinella in via Gian Gaspare Napolitano sono state trovate delle Fiat 500, alcune Alfa Romeo e Lancia Y e svariati modelli di Punto e Panda già smontati e pronti per vendute il mercato nero o forse per essere restituite con il cavallo di ritorno. Le indagini sono state condotte dal commissariato San Lorenzo e dell’Ufficio prevenzione generale.

I sospetti durante il giro di pattuglia

I poliziotti, passando da via Napolitano, hanno notato l’ingresso di un magazzino socchiuso. Dalla fessura si intravedevano i mezzi smontati. Una scena sospetta considerato che, in passato, quel magazzino era stato utilizzato come autocarrozzeria abusiva tanto che, dopo un’altra attività d’indagine, era stato sequestrato. Centinaia di metri quadrati polverosi ma lontani da occhi indiscreti che erano tornati ad accogliere decine di macchine rubate, paraurti, parti di telaio tagliate con la fiamma ossidrica e altro ancora. Gli agenti hanno rintracciato il proprietario del locale, il 69enne F. M., che è stato denunciato per ricettazione.

Un box anche al Borgo Vecchio

Pochi giorni fa invece è stato individuato un box in via Pasquale Calvi, a Borgo Vecchio, dove c’erano due veicoli rubati. Questa estate infatti i ladri si sono scatenati. Nei giorni scorsi sono stati registrati quattro episodi in poche ore tra il centro di Palermo e la provincia.

Nel mirino altrettanti modelli di Fiat 500 i cui proprietari hanno denunciato il furto. Tra questi un uomo che, dopo essersi sentito male, era andato al pronto soccorso del Civico per accertamenti. Terminati i primi esami è stato trasferito nel reparto di Cardiologia. “Il mio accompagnatore – ha raccontato la vittima – è andato via e si è accorto che la macchina era ‘sparita’. Dico ai palermitani: non cedete al ricatto del cavallo di ritorno e non alimentate il mercato nero”.

I ritrovamenti di Capaci

Ieri la polizia ha trovato a Capaci, in piazza Santa Rosalia, due auto che erano state rubate a fine luglio, una proprio a Capaci e una a Isola delle Femmine. I mezzi erano parcheggiati vicini, quasi a suggerire che la mano dietro i due furti – entrambi denunciati – possa essere la stessa. I ladri potrebbero aver utilizzato entrambi i veicoli per commettere qualche reato, tra furti e rapine, per depistare gli investigatori. Gli agenti hanno eseguito i rilievi con il personale della Scientifica prima di rintracciare i proprietari per procedere con la riconsegna.

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