Una manta enorme è stata recuperata dai vigili del fuoco alla Cala di Palermo. La manta sono animali imparentate con gli squali più di quanto vogliano far sembrare e vivono nei fondali.
Il grosso animale si trovava nei fondali del porticciolo palermitano ed è stato issato dalla gru dei vigili del fuoco. L’animale è stato portato all’istituto zooprofilattico di Palermo.
Si sta cercando di capire come l’animale sia arrivato nell’insenatura. A prima vista sembra poco probabile che sia arrivato da solo.
E più probabile che sia stata qualche imbarcazione di pescatori a trascinarla nel porticciolo. Arrivati nel porticciolo, forse, è stato impossibile portala a riva e così è arrivata la segnalazione alla sala operativa dei vigili del fuoco che hanno impegnato un bel po’ per issare il grosso animale.
“Il diavolo di mare o manta mediterranea nome scientifico Mobula mobular è un pesce cartilagineo diffuso nel Mar Mediterraneo e nell’Atlantico orientale, al largo delle coste dell’Irlanda fino alle acque meridionali del Portogallo, isole Canarie e Azzorre comprese. Essendo una specie epipelagica, vive sulle piattaforme continentali, non lontano da coste e isole – dice Bruno Zava esperto biologo faunista responsabile della Wilderness – L’esemplare un maschio Presenta un corpo compresso verticalmente, con due enormi pinne pettorali, somiglianti a delle ali. La coda è sottile e allungata, costituita da una spina che può usare come arma di difesa. Gli occhi sono sul dorso mentre sul ventre ci sono la bocca e le fessure branchiali. Raggunge la dimensione massima di 5,2 metri.
M. mobular ha un basso tasso di riproduzione, dando alla luce un solo piccolo per volta, con un periodo di gestazione di circa 24 mesi. Di conseguenza è molto sensibile ai cambiamenti ambientali ed alla pesca.
Si nutre di piccoli pesci e crostacei.
Le principali minacce per questa specie provengono dall’inquinamento del Mar Mediterraneo e dalle catture accidentali di cui è vittima, con mezzi di pesca comunemente usati, quali reti a strascico, tonnare e lenze utilizzate in genere per il pesce spada. Nella Lista Rossa dell’IUCN del 2004 era classificata come specie Vulnerabile. Nel 2006 la sua situazione si è aggravata e la specie è stata classificata come minacciata di rischio d’estinzione. Oggi è protetta dalla convenzione di Washington Cites”.
(FOTO VIDEO di DARIO LONGO)