Va in archivio la XII edizione del trofeo 1001VELAcup, manifestazione ideata dagli architetti Massimo Paperini e Paolo Procesi e organizzata per la quinta volta dal Circolo della Vela Sicilia. In acqua a Mondello sono andati sette atenei, cinque italiani uno tedesco e uno svedese, con i loro sailing team con equipaggi costituiti unicamente da studenti universitari. Al termine delle tre giornate di regate la vittoria è andata agli svedesi Hedstrom e Hamel della Chalmers University of Technology di Goteborg che hanno preceduto gli italiani Smerchinich e Fenu del Politecnico di Torino. Terzo posto per l’università di Padova con l’equipaggio formato da Giovagnoni e Juretic. Decima e dodicesima piazza per l’università di Palermo andata in acqua con due equipaggi: al decimo posto Lima e Gullo, dodicesima posizione per Saporito e Terranova.
«Sono felice che abbia vinto la 1001Velacup l’università di Goteborg – dice il presidente del Circolo della Vela Sicilia Agostino Randazzo – a testimonianza che la manifestazione va diventando un evento di respiro sempre più internazionale. Ho notato che la qualità dei velisti e delle barche è cresciuta notevolmente, sono state portate a termine splendidamente le regate e non ci sono stati problemi tecnici».
Oltre al trofeo principale che vede in gara equipaggi formati esclusivamente da studenti, come da tradizione si è disputata anche il trofeo “Paolo Padova”, la regata in cui gli equipaggi sono formati da un professore e uno studente. La vittoria è andata agli svedesi Persson e Hamel, davanti all’università di Padova con Lazaretto e Polato. Terzo posto per l’università di Palermo con Lima e Mancuso.
In mare sono andate tredici imbarcazioni, tipo skiff, di 4,60 metri di lunghezza dotate di 33 mq di vela ciascuna che si sono sfidate in quello che è diventato un appuntamento fisso per gli atenei che nella ricerca applicata e nell’innovazione credono ed investono costantemente.
«Il mio è un bilancio molto positivo – dice il presidente dell’associazione 1001VELAcup Massimo Paperini – sia dal punto di vista organizzativo da parte del Circolo della Vela Sicilia che ci ha ospitato, sia per la competenza del comitato di regata che ha fatto in modo che le regate si svolgessero correttamente. La vittoria del team svedese è un aspetto positivo che stimolerà gli atenei italiani assopiti e abituati al solito risultato del passato, che vedeva competere le solite tre o quattro università italiane, e sarà da stimolo per impegnarsi di più negli anni a venire. Visto che fra i nostri obiettivi ci sono ricerca, design, formazione e innovazione, dobbiamo dare maggiore importanza al lavoro di ricerca di studenti e docenti e per la prossima edizione del 2019 proporrò alla commissione tecnica che gestisce il regolamento di fare un doppio score: quello a terra e quello in acqua. La classifica finale sarà la sintesi dei risultati dei migliori progetti e dei vincitori di regata».
Il trofeo 1001VELAcup cresce di anno in anno, diventando sempre di più una manifestazione internazionale. Quest’anno oltre all’Università di Goteborg hanno partecipato studenti e professori tedeschi della University of Applied Sciences di Karlsruhe. A completare l’elenco dei partecipanti il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università di Padova, l’Università degli Studi Federico II di Napoli e l’Università di Palermo.
«È stata una regata meravigliosa – dice il professor Lars Larsson, docente di idrodinamica dell’università svedese che si è aggiudicata il trofeo – Il campo di regata mi affascina al punto che sono venuto a Mondello anche l’anno scorso per condurre un’indagine statistica sul tipo di condizioni del vento che ci sono in questo splendido golfo. Questo campo di regata è un po’ lontano dalla Svezia, ma possiamo viaggiare e vorrei che anche la prossima edizione di disputasse qui. Ci siamo divertiti, è stata una bella regata, con condizioni ottime, anche se a volte abbiamo dovuto aspettare per avere il vento ideale per regatare. E poi il Circolo della Vela Sicilia è ideale dal punto di vista della logistica sia per chi va in mare che per chi resta a terra e assiste alle regate».