Sono 101 gli impianti di produzione sulla terraferma per l’estrazione di gas naturale e olio greggio in Sicilia. Quarantaquattro per il gas naturale e 57 per l’olio.
In mare, nella zona marina C non ci sono impianti per l’estrazione del gas ma sono 28 quelli per estrarre l’olio greggio.
Il dato è presente nel databook 2022 dell’ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse del ministero della transizione ecologica, che riguarda l’attività del 2021.
Per quanto riguarda i titoli minerari sulla terra ferma, al 31 dicembre 2021 in Sicilia sono stati rilasciati 6 permessi di ricerca per una superficie di 2.794,12 chilometri quadrati e 13 concessioni di coltivazioni per 567,47 chilometri quadrati.
Quattro i permessi in mare per la zona marina C
In mare invece i permessi sono 4 in zona marina C (755,87 chilometri quadrati) e 2 in zona marina G (652,58 chilometri quadrati), mentre per le concessioni di coltivazione 3 in zona C (404,51 chilometri quadrati) e 1 in zona G (145,6 chilometri quadrati).
Cala la produzione di gas naturale in Sicilia
Riguardo la produzione di gas naturale, la Sicilia ha avuto una flessione dell’1,35% sul 2020 (164,61 milioni di metri cubi).
Nel 2021, infatti, ha prodotto 162,39 milioni di metri cubi, che incide per il 4,64% sul totale nazionale. In mare, invece, nella zona marina C, 4,06 milioni di metri cubi nel 2020 e 3,71 milioni di metri cubi nel 2021, cioè -8,62% e o,11% di incidenza sul totale nazionale.
Caro bollette, in Sicilia a rischio 63 mila micro e piccole imprese
Intanto in Sicilia sono 63 mila le micro e piccole imprese a rischio per lo choc economico che vive il Paese. La crisi energetica potrebbe oscurare un sistema produttivo in enorme difficoltà che sta spingendo la Sicilia al collasso.
Confartigianato ad ottobre ha lanciato appelli, incontra la politica, in cerca di aiuti concreti a supporto di una rete imprenditoriale sempre più sofferente con 165 mila addetti nelle piccole e micro aziende, con un futuro ormai incerto nei comparti maggiormente esposti. Sin da prima delle elezioni, i vertici di Confartigianato hanno incontrato i vari candidati, facendo una forte azione di lobby e continuando tuttora a incontrare tutte le forze politiche.
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