Oggi Greenpeace e altre associazioni hanno organizzato un sit-in davanti a Montecitorio per chiedere al governo di indire un Election Day che accorpi il referendum sulle trivelle al primo turno delle prossime amministrative. Oltre a facilitare la partecipazione democratica, si risparmierebbero così tra i 350 e i 400 milioni di euro.
Greenpeace rileva come dal governo non sia ancora giunta alcuna indicazione in tal senso, nonostante molte associazioni, movimenti e decine di migliaia di cittadini siano uniti in questa richiesta. Una petizione lanciata da Greenpeace su change.org a sostegno dell’Election Day ha raccolto in pochi giorni oltre 65 mila firme. Ma Renzi e Alfano, destinatari della petizione e principali responsabili nel merito della decisione, al momento non hanno dato risposta.
«Sprecare centinaia di milioni di euro per ostacolare il quorum referendario sarebbe un gesto gravissimo e irresponsabile», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace. «Questo governo si era presentato agli italiani svendendo auto blu pur di fare cassa, raggranellando però poche migliaia di euro. Si tratta dello stesso esecutivo che oggi, per compiacere i petrolieri e indebolire la democrazia, rinuncia a 400 milioni? La coerenza è una virtù definitivamente tramontata?», domanda Boraschi.
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