Una frase scritta su Facebook poi cancellata e soprattutto il cambio di sindacato dalla Cisal alla Cgil era costato caro ad un’autista della Salerno Trasporti srl, G.C. che era stato licenziato dall’azienda che si occupa di consegne dei pacchi. Contro la perdita del lavoro l’autista, che è stato difeso dagli avvocati Luigia Scarbaci e Roberto D’Agostino, ha presentato ricorso.
Il giudice del lavoro Elvira Majolino in primo grado ha annullato il licenziamento e imposto la reintegrazione e al pagamento di un’indennità risarcitoria. G.C. era stato assunto nel 2016 e ricopriva il ruolo sindacale Rsa per la Cisal. Nel 2022 aveva deciso di affiliarsi alla Cgil. “Insieme ai dipendenti contestavano l’imposizione di un orario di lavoro che superavano di gran lunga quello contrattualmente previsto – come si legge in sentenza – Risulta in primo luogo dimostrato che dopo il passaggio ad altra sigla sindacale, e anche a seguito di rivendicazioni sindacali da parte dei lavoratori, i toni tra il ricorrente e il datore si erano inaspriti, in quanto l’azienda riteneva che fosse a causa del ricorrente che i suoi colleghi terminavano l’orario di lavoro prima, alle 16, e si assentavano con più frequenza dal lavoro. E che anche a seguito dell’accordo sindacale con cui furono ridotte le ore di lavoro, il numero di consegne da effettuare quotidianamente e il numero dei dipendenti rimase invariato, con conseguente invarianza della quantità del lavoro richiesto ai dipendenti”.
G.C. dopo il passaggio alla Cgil è stato minacciato di essere licenziato perché ritenuto il responsabile delle rivendicazioni sull’orario di lavoro, sul numero di consegne da effettuare e sullo straordinario da pagare. Circostanze che hanno trovato conferme nelle dichiarazioni dei testi sentiti dal giudice. Da qui la decisione del giudice di accogliere il ricorso e reintegrare l’autista.