“La figura di Piersanti Mattarella rimane un faro che guida il nostro quotidiano. Lui, il presidente buono che voleva una Regione ‘con le carte in regola’ e che pagò con il martirio la sua battaglia per liberare la Sicilia dal giogo della mafia, è l’esempio a cui ispirarsi per cambiare volto alla nostra bellissima ma amara terra”.
Così il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, ricorda il presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella, che, a soli 44 anni, il 6 gennaio del 1980 fu brutalmente ucciso da un sicario sotto la sua abitazione a Palermo in via della Libertà, sotto gli occhi della moglie Irma e ai suoi due figli Bernardo (20 anni) e Maria (18 anni).
“Ricordiamo come se fosse ieri – aggiunge Mimmo Milazzo – quel drammatico momento di 36 anni fa, che scosse l’Italia intera e che ha lasciato una ferita ancora aperta nella storia del Paese. Piersanti Mattarella fino all’ultimo ha svolto il suo lavoro, con entusiasmo, con coraggio, senza mai indulgere alle passerelle del sensazionalismo ma sempre con concretezza e serietà”.
“In tempi complessi come quelli che stiamo vivendo, di grande sbandamento e di perdita di orientamento – chiosa il segretario generale della Cisl Sicilia – abbiamo il compito di rinnovare con forza, il valore della memoria del suo sacrificio e quello di tanti, tantissimi altri che hanno offerto la propria vita per lottare contro la mafia. La loro testimonianza di legalità deve essere il monito forte e imprescindibile per noi tutti a continuare sulla via da loro eroicamente intrapresa“.