È partita da piazza Vittorio Veneto, nota ai palermitani come “a Statua” la tradizionale fiaccolata in memoria delle vittime della strage di via D’Amelio a Palermo organizzata dai giovani di destra. Sono presenti Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia, la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, il ministro dello Sport Andrea Abodi, il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Con loro anche Carolina Varchi, deputata di Fdi e capogruppo in Commissione Giustizia alla Camera, Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario di Stato alla Giustizia, Raoul Russo, senatore di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli D’Italia.

Ventottesima edizione della fiaccolata nel 32esimo della strage

Per il 28° anno consecutivo, i movimenti della giovane destra palermitana promuovono, insieme al “Forum XIX Luglio”, la tradizionale Fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. Ad ideare questa manifestazione furono il Fronte della Gioventù ed il Fuan di Palermo nel 1996. Successivamente i due movimenti giovanili si trasformarono in Azione Giovani e Azione Universitaria. Oggi il testimone è stato raccolto dai movimenti giovanili Gioventù Nazionale, Azione Universitaria e Azione Studentesca organizzatori della fiaccolata.

Lo striscione fra droga, mafia e morte

Come gli altri anni, oltre alla memoria i movimenti giovanili hanno voluto attualizzare il messaggio legalitario di Borsellino affrontando una tematica drammaticamente contingente cioè la diffusione della droga. I giovani di destra espongono uno striscione con scritto “Droga è mafia, è morte”.

Un argomento reso attualissimo dall’invettiva dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, durante il Festino di Santa Rosalia, contro il dilagante uso di droghe da parte dei giovani. Diffusione soprattutto del crack, pericolosissima droga che sta devastando tanti ragazzi portandoli anche alla morte, come dimostrano gli episodi di cronaca locale e nazionale.

“La droga – dichiarano i dirigenti locali di Gn, Au e As – ha un duplice aspetto. È mafia perché le cosche si arricchiscono senza scrupoli distruggendo la vita di giovani e famiglie. È morte perché questo è l’epilogo di una lunga dipendenza. Non esistono droghe buone. Fu proprio Borsellino, in vita, a scagliarsi contro qualsiasi ipotesi di legalizzazione della droga. In questo 19 luglio vogliamo ribadire il nostro impegno nella lotta a qualsiasi forma di droga”. La fiaccolata arriverà in via D’Amelio luogo della strage.

Da Bolzano a Palermo per dire No alla mafia

“Da Bolzano a Lampedusa, tutta Italia si ritrova a Palermo per ricordare il sacrificio di Paolo Borsellino e ribadire con forza, ancora una volta, la voglia di verità e il disprezzo per Cosa Nostra” ha detto Carolina Varchi, deputato palermitano di Fratelli d’Italia.

“Sono oltre 80 i patrocini degli enti locali che hanno scelto di aderire – aggiunge – alla fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino. Le fasce tricolori sfileranno in silenzio fino in via D’Amelio e lo faranno insieme ad associazioni e a tanti cittadini, alcuni talmente giovani da non essere neppure ancora nati nel 92, su quelle stesse strade che sono state il teatro della violenza mafiosa, ma anche del riscatto, della ribellione della parte sana della società contro Cosa Nostra. Quel terribile 1992 ha cambiato la Sicilia, oltre che l’Italia. E Palermo, per prima, ha alzato la testa per dire ‘no’ alla mafia con il corteo spontaneo che prese corpo quella stessa notte in via Libertà. Un ‘no’ che ribadiamo anche stasera, nelle stesse vie della città, come facciamo ormai ogni anno. Un ‘no’ che è anche – conclude Varchi – una richiesta di verità su Via D’Amelio, cioè sul più grave depistaggio della storia d’Italia”.

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