La pioggia di assoluzioni che di fatto cancella il teorema sulla Trattativa Stato Mafia non sarà senza conseguenze.
I Subranni preparano querele
“Grazie alla conoscenza profonda che ho del rigore etico di mio padre, grazie alla famiglia, agli amici, ai miei colleghi, non ho mai avvertito la necessità di una riabilitazione del mio cognome, scandito sempre a chiare lettere, a voce ferma, in ogni ambito istituzionale in cui ho lavorato. Si riabilitino gli altri, se possono, si riabilitino coloro che negli anni, a processo in corso, a vario titolo e livello, hanno leso mio padre, la sua indiscutibile” appartenenza” allo Stato, colpendolo al cuore irrimediabilmente, ferendo la vita di mia madre, la mia e quella di mio fratello. Per quel che ci riguarda, chiederemo che ne rispondano a uno a uno, nei modi possibili che la Legge ci consentirà di perseguire. In base al principio di garanzia che vale per tutti: chi sbaglia, paga“.
Lo scrive Danila Subranni, giornalista, figlia dell’ex generale del Ros, Antonio Subranni, assolto dalla Corte d’assise d’appello di Palermo al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. “Tutto questo nell’amara consapevolezza che la Giustizia, comunque, non ha prevalso. Perché in questi anni ha vinto l’uso “creativo” della giustizia, che ha coinvolto un servitore dello Stato, la torsione della verità per fini ambigui, in ultimo per una vana gloria, peraltro mai raggiunta da coloro che sulla condanna di mio padre avevano investito. Un immenso grazie al nostro avvocato, Cesare Placanica, un professionista di alto livello, che con passione e generosità ci ha accompagnato in questo difficile e lunghissimo percorso, portando avanti una linea di difesa elegante, coraggiosa, seria. Uno per tutti, voglio ricordare con orgoglio un attacco che è stato scritto con disprezzo e che, invece, conteneva una bellissima verità: sì, è vero, noi siamo una ‘famiglia di Stato'”.
I legali di Mori e De Donno
“E’ un’assoluzione di cui io e il collega che difende Giuseppe De Donno siamo stati sempre convinti. Finalmente la verità è venuta fuori a costo di sacrificio e di grande lavoro” dice l’avvocato Basilio Milio, legale del generale Mario Mori commentando la sentenza del processo sulla trattativa Stato-mafia”.
“Abbiamo sentito sia il generale Mori che De Donno e sono molto contenti. La sentenza stabilisce che la trattativa non esiste. E’ una bufala, un falso storico”, ha aggiunto.
La difesa di Dell’Utri
“Siamo felici perchè il nostro assistito è stato dichiarato estraneo a questa imputazione, dopo 25 anni di processi, in relazione al periodo successivo al ’94”. Lo ha detto l’avvocato Francesco Centonze, legale insieme a Francesco Bertorotta e Tullio Padovani, dell’ex senatore Marcello Dell’Utri. “Questo è l’esito necessario alla luce delle carte processuali”, ha aggiunto. “Dell’Utri evidentemente non è stato il trait d’union tra la mafia e la politica”, ha concluso.
Laconico il procuratore generale
“Aspettiamo le motivazioni e leggeremo il dispositivo”. Così, laconicamente, il procuratore generale Giuseppe Fici ha commentato la valanga di assoluzioni
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