Per avere riconosciuto il calcolo corretto del trattamento di fine rapporto un militare della Guardia di Finanza si è rivolto prima al Tar e poi in appello al Cga.
Il finanziere ha trascorso 33 anni nella Guardia di Finanza, e ha partecipato a diverse missioni sul campo. Nel 2018 un malore lo ha costretto ad andare in pensione. Ma l’Inps non avrebbe calcolato tutti gli scatti previsti dalla legge.
Mancavano circa 10 mila euro. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso del finanziere al Tar e respinto quello dell’Inps al Cga e condannato l’Inps a pagare quanto dovuto oltre le spese legali.
Secondo i legali che hanno assistito il pensionato Francesco Leone e Simona Fell, “il ricorrente aveva, infatti, diritto ai benefici economici contemplati dall’articolo 6 bis del decreto legge numero 387/1987 da cui deriva il conseguente obbligo dell’Inps di provvedere alla rideterminazione dell’indennità di buonuscita mediante l’inclusione nella relativa base di calcolo dei sei scatti stipendiali contemplati dalla disposizione indicata, oltre interessi e rivalutazione”.
Dopo il malore e durante la pandemia il militare si è sposato. Adesso con i soldi potrà organizzare il viaggio di nozze da tempo rimandato.
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