Orari di partenza e di arrivo approssimativi e spesso sbagliati, convogli vecchi, tratte malandate, disagi all’ordine del giorno. E’ la situazione con la quale hanno a che fare, per l’appunto quotidianamente, i pendolari siciliani del trasporto ferroviario.
Riuniti in un comitato, da anni chiedono di muoversi sui treni in maniera efficiente, al pari di quanto avviene in altre regioni italiane. Per l’ennesima volta hanno deciso di rivolgersi alle istituzioni. Così il presidente del comitato, Giosuè Malaponti, ha inviato una lettera a numerosi interlocutori sperando che si arrivi ad una soluzione.
La missiva, il cui oggetto è “Contratto per il trasporto ferroviario scaduto dal 31/12/2016, ancora… top secret il Contratto decennale 2017-2026” è stata recapitata al governatore Musumeci, all’Assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Falcone e ai dirigenti dell’assessorato Fulvio Bellomo, Carmen Madonia e Michele Zambuto.
Nella lettera i pendolari scrivono che: “La Regione Siciliana ha preso in mano le sorti del trasporto nell’Isola sottoscrivendo il 30/12/2015 con Trenitalia il Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016” per il trasporto ferroviario”.
Ma le cose non sono migliorate. Anzi. Ecco spiegato perché: “Premesso che sino a dicembre 2014, il servizio di trasporto ferroviario in Sicilia era affidato dal Ministero dei Trasporti a Trenitalia e che, con l’Accordo di Programma stipulato in data 26 novembre 2014 tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono stati passati dal 1 gennaio 2015 alla Regione Siciliana le funzioni e i compiti di programmazione e di amministrazione connessi ai servizi di trasporto pubblico ferroviario eserciti da Trenitalia Spa nel territorio siciliano. In tutti questi anni, siamo sempre riusciti a dialogare con i vari Direttori di Trenitalia per la realizzazione di un servizio più a misura di pendolare e per un trasporto più efficiente ed efficace, ottenendo l’inserimento dei Comitati dei Pendolari nella “Carta dei Servizi” sino al 2010/2011″.
I pendolari ritenevano “che la gestione del servizio ferroviario in mano alla Regione avrebbe sicuramente accorciato le distanze di dialogo e di collaborazione tra i comitati dei pendolari e l’Istituzione regionale in qualità di committente ma così non è stato a differenza invece degli ottimi rapporti intrattenuti, sin dal lontano 2001 ad oggi, con l’impresa ferroviaria Trenitalia, che gestiva e gestisce il trasporto ferroviario”.
Per chi scrive “si sta percorrendo la stessa strada già percorsa nel 2015 per la firma del Contratto Ponte e cioè quella dell’ultimo momento, anche per un Contratto importante quale è il Contratto di Servizio decennale sino al 2026 che dovrà assicurare e garantire certezza nel trasporto ferroviario”.
La Regione ha avuto un anno di tempo per entrare nel merito di questo contratto decennale, la Commissione Trasporti all’Ars a più volte chiesto di avere la bozza di questo contratto ma senza ottenere nulla, tenuto conto che il contratto è scaduto esattamente dal 31/12/2016.
Il Contratto Ponte scaduto ma in deroga prevedeva all’art. 8 (Variazioni dell’offerta di servizi – Variazioni del programma di esercizio) citiamo testualmente: 1. Al fine di consentire la piena attuazione dell’articolo 1, comma 2 dell’Intesa del 25 giugno 2015, Trenitalia si impegna a trasmettere alla Regione entro il 31 gennaio 2016, secondo le indicazioni da questa ricevute, la proposta di servizi per l’anno 2017; la Regione entro 60 (sessanta) giorni dalla trasmissione delle proposte di cui al comma 1, ha facoltà di richiedere variazioni quantitative e/o qualitative”.
A questo punto accade che “la Regione o meglio il dipartimento viene a conoscenza della nuova offerta commerciale, dopo la pubblicazione sul sito online di Trenitalia, venerdì 17 novembre 2017. Ci sembra strano che il committente non abbia contezza di quanto acquistato tenuto conto che sono stati i pendolari ed i Comitati dei pendolari a fare presente al Dipartimento che gli orari pubblicati sul sito di Trenitalia presentavano delle anomalie”.
I pendolari esprimono preoccupazione perché “non conosciamo i contenuti di questo contratto nonostante l’assessorato regionale e il dipartimento trasporti ci abbiano invitato a Palermo il 31 di ottobre 2017 per parlare di Contratto di Servizio 2017-2026 e di Offerta Commerciale 2017-2018. In questa occasione ci è stato presentato l’allegato n.5 relativo agli “Standard di Qualità” e una sintesi dell’offerta commerciale non specificata nel dettaglio orario”.
E ancora: “Un altro punto da tenere presente è quello dell’impresa ferroviaria che per la quadratura del conto economico e nella previsione della riapertura, più volte rinviata, dell’anello ferroviario palermitano, chiede alla Regione di integrare ulteriori 83,3 milioni (da ripartire tra il 2020 ed il 2026) ai 111,5 milioni di euro previsti dall’accordo di programma tra Mit e Mef, che dopo vari tira e molla vengono approvati dall’Ars, ad agosto, nel collegato alla finanziaria regionale.
Già nel dicembre 2016 avevamo sottoposto all’A.R.T. (Autorità Regolazione Trasporti) alcune clausole del “Contratto di Servizio Ponte 2015-2016” disattese da parte dell’impresa ferroviaria, senza alcuna presa di posizione da parte del Dipartimento, tra le quali le più semplici: – l’attivazione da parte dell’impresa ferroviaria Trenitalia di una linea telefonica fissa attiva 12 ore almeno per le emergenze e/o criticità e – l’altra relativa all’attivazione del wi-fi sui treni regionali veloci”.
Ecco cifre e numeri per quanto riguarda il Contratto decennale di Servizio 2017-2026 per il trasporto ferroviario siciliano che la Regione dovrà firmare entro dicembre 2017.
Sono previsti aumenti del costo dei biglietti e degli abbonamenti del 3.5% annui sino al 2026 che rapportati al costo di un abbonamento mensile medio di fascia chilometrica di 40 che passa dai 61,00 euro sino ad arrivare al costo di 90,00 euro circa;
I treno-km da effettuare in totale nel decennio sono 94.472.260, a questi vanno sommati i treno-km aggiuntivi pari a 12.127.740, ed infine vanno aggiunti i 1.930.577 treno-km (pari a 2 milioni di euro l’anno sino al 2027) del piano di ammortamento per il cofinanziamento dell’acquisto dei treni Minuetto (2002-2004).
I treno-km da effettuare per tutta la durata del Contratto di Servizio sono in totale 108.530.577.
Il costo del Contratto di Servizio decennale ammonta a 1.115.359.200,00 a questi vanno sommati gli 83.380.000,00 finanziati con l’art.19 del collegato alla finanziaria.
L’importo complessivo del costo del Contratto di Servizio nel decennio è di euro 1.198.739.200,00.
“Una domanda ci sorge spontanea: – scrivono ancora i pendolari – se l’impresa ferroviaria ha già incassato 223.071.840,00 per il Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016” e dovrà incassare ulteriori 1.198.739.200,00 di euro per il Contratto di Servizio “Decennale 2017-2026” che in totale sommano a €. 1.421.811.040,00, quali sono gli investimenti di Trenitalia Spa oltre i 40 milioni di euro corrispondenti ai 6 treni “Jazz” messi in esercizio a fine 2016 in Sicilia?”
I pendolari concludono così: “Il Contratto di Servizio in Sicilia è Top Secret. In merito alla sottoscrizione del Contratto di Servizio, desideriamo fare presente che, occorre fare molta attenzione, in quanto Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare”.
Leggi l’aggiornamento, l’assessore invia la bozza di contratto di servizio