Tensione in tarda mattinata al consiglio Comunale di Palermo sul tema della trascrizione dei figli delle famiglie omogenitoriali. Durante la seduta, il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo, è intervenuto contro la mozione presentata dal comitato Esistono i diritti transpartito, dichiarando che prima delle trascrizioni dei bambini delle coppie omogenitoriali, ci sono problemi più urgenti come quello dei rifiuti a Palermo. Un’argomentazione che, secondo molti, banalizza il tema dei diritti.
Scintille tra Milazzo e D’Amico
“Opinione rispettabile, opinabile, probabilmente non condivisibile ma certamente rispettabile,” ha dichiarato Gaetano D’Amico. Tuttavia, il dibattito si è acceso quando Milazzo si è rivolto all’assessore Fabrizio Ferrandelli, tra i firmatari della mozione e sostenitore del comitato “Esistono i diritti”. Milazzo ha infatti minacciato: “Assessore, se tu voti questa mozione, faccio saltare il tavolo di maggioranza”.
A questa affermazione, D’Amico è insorto gridando in maniera non violenta: “Consigliere Milazzo, Lei è un ricattatore. Lei sta ricattando l’assessore Ferrandelli.” In seguito a questa protesta, D’Amico è stato allontanato dall’aula.
D’Amico ha spiegato che la sua espulsione dall’aula è stata un atto per evitare discussioni sui diritti e soprattutto sulla mozione presentata dai consiglieri aderenti al Comitato. “Pertanto, è stato un atto che non mi ha permesso di poter continuare a promuovere la mozione per l’adozione dei figli delle famiglie omogenitoriali,” ha aggiunto.
L’incidente evidenzia le tensioni esistenti all’interno del Consiglio Comunale di Palermo e la continua lotta per il riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali. Il comitato “Esistono i diritti traspartito” continua a battersi per una società più inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti i cittadini.
Gaetano D’Amico, presidente del comitato “Esistono i diritti traspartito”, si era recato questa mattina al Consiglio Comunale di Palermo insieme agli altri componenti del comitato, tra cui Eleonora Graziano, Antonino Martorana e Monica Bracco, per sostenere la mozione comunale proposta dal comitato. “Il consigliere comunale Milazzo – si legge nella nota del comitato Esistono i diritti transpartito – si dice che abbia preparato oltre 200 Emendamenti contro la mozione comunale proposta dal comitato sulle trascrizioni dei figli delle famiglie omogenitoriali”.
La mozione è stata presentata lo scorso anno
La mozione, che riguarda le trascrizioni dei figli delle famiglie omogenitoriali, è stata presentata nel mese di agosto del 2023. Dopo dieci rinvii e diverse conferenze dei capigruppo, che ogni volta stabilivano una pseudo data, la mozione è stata finalmente portata in aula oggi, dopo un anno.
Di Gangi, “Quanto accaduto evidenzia contraddizioni interne alla maggioranza”
“Il Consiglio comunale oggi avrebbe potuto votare una mozione che a partire dall’invito al governo nazionale a legiferare sul riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, grazie al contributo di alcune delle più rappresentative associazioni del movimento LGBTQI+, vuole impegnare l’amministrazione comunale su una serie di azioni concrete per la promozione dei diritti delle persone che appartengono a questa comunità”. Lo dichiara la consigliera comunale del Partito Democratico Mariangela Di Gangi.
E prosegue: “Tra le altre, anche il riconoscimento degli alias, che non sono affatto nomi fittizi per reinventare identità, bensì uno strumento di tutela per persone trans che aspettano anni per avere una rettifica anagrafica e che il comune può essere riconoscere un difficile percorso personale, come già in altri comuni è possibile fare, nel pieno rispetto della normativa e che non muta i documenti personali ma semmai la denominazione all’esterno. Diritto riconosciuto pure dall’ultima contrattazione collettiva della pubblica amministrazione”.
Inoltre: “Precisando che non ci piegheremo alla logica di una gerarchia tra i diritti, perorata oggi da una parte della maggioranza che sostiene Lagalla e dietro cui si nasconde soltanto la vera natura dell’alleanza che governa a Palermo, ribadiamo che impegnarsi su un fronte non dovrebbe mai impedire di affrontare altri temi altrettanto cruciali”.
“Quanto accaduto stamattina evidenza dunque nuovamente le contraddizioni interne alla maggioranza di Lagalla, incluse quelle sui diritti civili, che devono essere affrontate”.
“Non si può dire tutto e il contrario di tutto”
L’esponente del partito democratico prosegue: “Non si può essere tutto e il contrario di tutto. E non si può accettare l’idea che certi temi non siano di competenza comunale solo perché non riguardano la gestione del potere, che sembra essere l’unico collante di questa maggioranza, tenuta insieme con lo scotch. Occuparsi di questioni sociali e civili non esclude la possibilità di affrontare le numerose emergenze irrisolte che l’amministrazione Lagalla sta accumulando, piegando la città sotto il peso delle loro inefficienze”.
“Parti significative della maggioranza condividono nostre preoccupazioni”
La Di Gangi conclude: “Sono però soddisfatta di constatare che anche parti significative della maggioranza condividono le nostre preoccupazioni riguardo alla cattiva attuale amministrazione. E non vediamo l’ora di discutere apertamente di queste problematiche, come abbiamo chiesto più e più volte. Tuttavia, ciò che impedisce un confronto sul testo non sono le mozioni, bensì dal sottrarsi di chi ha responsabilità dal dibattito in aula, come accade per l’emergenza rifiuti”.
Inzerillo, “Disgustato da questa politica pretestuosa e ricattatoria”
“Sono disgustato da questa politica pretestuosa, antidemocratica e ricattatoria attuata oggi in Consiglio comunale. È passato un anno per poter dibattere una mozione semplice, che ancora una volta provano ad appesantire, emendandola”. Lo dichiara il consigliere comunale di Forza Italia Giovanni Inzerillo.
Il forzista prosegue: “Tengo a precisare che, se l’emendamento fosse stato presentato come mozione o ODG, sarei stato il primo a votarlo, ma non posso condividerlo come emendamento perché snatura il senso della mozione laica e trasversale, presentata dal comitato ‘Esistono i diritti’ un anno fa. Mi dispiace, ma appare assai chiaro il giochetto attuato in particolare modo da due consiglieri rispettivamente maggioranza e minoranza, che risultano essere due facce della stessa medaglia. Il consigliere di maggioranza Milazzo in maniera provocatoria attacca velatamente l’assessore Ferrandelli, accusandolo di non essere in linea con la maggioranza, giochetto condotto dal collega Milazzo neppure troppo abilmente, dal momento che l’unico a cascarci è il presidente del comitato D’Amico. La consigliera di minoranza Di Gangi, invece, da mesi fa terrorismo psicologico nei confronti delle associazioni, considerandole esclusivo contenitore elettorale, senza impegnarsi minimamente nel volerle tutelare davvero, prova ne è l’emendamento che seppur condivisibile, nulla a che vedere con la mozione”.
Ed ancora: “Spiace, inoltre, che alla collega Di Gangi, incoronata paladina del mondo LGBTQ, siano sfuggite forse per eccesso di zelo le due sentenze della Corte costituzionale, approdate in Commissione bilancio – di cui sia io che la Di Gangi siamo componenti – che condannano il Comune di Palermo al risarcimento di due famiglie omogenitoriali per la mancata trascrizione. Essere consigliere comunale significa anche amministrare e se sui temi etici mi troverete sempre dalla parte degli ultimi, sul dibattito economico che danneggia le casse della nostra città mi troverete sempre dalla parte di chi difende il danaro dei cittadini e delle cittadine palermitane”.
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