Una sorpresa dietro l’altra. Il governo Musumeci si annuncia ‘geneticamente diverso’ da tutti quelli che lo hanno preceduto, parzialmente slegato da alcune logiche di partito o schieramento e ricco di sorprese doviute a nomi che certamente non sembravano papabili per una maggioranza di destra.
Tramontata l’ipotesi Massimo Russo per i troppi problemi legati all’ottenimento di un permesso dal Consiglio Superiore della Magistratura che potrebbe non arrivare affatto, Nello Musumeci potrebbe decidere la mossa a sorpresa. Per la segreteria generale della Regione starebbe pensando a Maria Mattarella, nipote del Presidente della Repubblica e figlia del Presidente della Regione assassinato Piersanti, attualmente Maria Mattarella è avvocato generale della Regione, guida, cioè, l’ufficio legislativo e legale di Palazzo d’Orleans.
Per anni ai margini della burocrazia regionale sia con i governi di destra che di sinistra, solo ad aprile scorso Crocetta l’ha nominata per quell’incarico ed ora potrebbe fare un sorta di ‘doppio salto mortale’. Alla Regione dal 1993 ha sempre lavorato all’ufficio legislativo. Fino ad aprile era la vicaria del dirigente Romeo Palma.
Tramonta così’ anche il piano di Forza Italia che stava pensando ad uno scambio di segretari generali fra Regione e Ars ovvero fra Patrizia Monterosso e Fabrizio Scimè. Una idea balenata nei giorni scorsi ma subito accantonata prima ancora di parlare con gli interessati in attesa di comprendere gli equilibri proprio per la Presidenza dell’Ars.
L’ipotesi che circola, ma che non sembra farina del sacco di Musumeci che resta molto riservato, è che invece alla segretaria generale si riservi un posto alla guida di un altro dipartimento come potrebbe essere quello delle Attività produttive mentre il primo giro di valzer della burocrazia potrebbe spostare il ragioniere generale, l’avvocato Giovanni Bologna, al posto della Mattarella alla guida dell’Ufficio legislativo in attesa di individuare una figura nuova per gestire i conti della Regione.
Per il momento Musumeci potrebbe limitarsi proprio alle nomine burocratiche trattenendo per se tutte le deleghe in un primo tempo. Per fare la giunta, infatti, c’è qualche problema da risolvere con Forza Italia. Gianfranco Miccichè, infatti, non detta nomi fino a quando non si chiude l’accordo proprio sulla presidenza dell’Ars, tema che però potrebbe slittare a dicembre visto che l‘insediamento dell’Assemblea è stato programmato per l’11 dicembre.
Per la proclamazione del Presidente della Regione, invece, la Corte d’Appello conferma la data di sabato 18 alle 9,30 quindi Musumeci entrerà in possesso di palazzo d’Orleans a fine settimana anche se l’insediamento ufficiale si potrebbe fare lunedì 20 come si era ipotizzato fin dall’inizio.
Per la giunta, comunque, bisognerà attendere. Le consultazioni informali di questa settimana non hanno portato ad alcun risultato. Le forze politiche sono cristallizzate e solo la settimana prossima Musumeci convocherà incontri ufficiali da presidente nel pieno delle funzioni.
La novità è rappresentata dalla volontà dal presidente di dare ruolo in giunta al suo fedelissimo, l’avvocato Ruggero Razza. La sanità, comunque, non andrà a nessuno dei quattro pretendenti. Per il resto i nomi in campo sono sempre gli stessi: Roberto Lagalla e Gaetano Armao hanno gli assessorati promessi in campagna elettorale e si attende di comprendere come andrà, poi Alessandro Aricò vanta un rapporto personale con Musumeci da Palermo, Fratelli d’Italia propone Giampiero Cannella, Autonomisti e Popolari puntano su Totò Cordaro gradito a Musumeci e in quota Pid Cantiere Popolare e Mariella Ippolito farmacista nissena in quota Lombardo, l’Udc propone Mimmo Turano, Forza Italia Marco Falcone e Giuseppe Guaiana già proposto in campagna elettorale ma non da gli altri due nomi ai quali ritiene di avere diritto fino a quando non si chiude l’elezione di Miccichè alla presidenza dell’Ars.
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