Si fa sul serio per la fase due del sistema tram di Palermo. A fine gennaio, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla aveva avviato le procedure di esproprio per le strutture che potrebbero intralciare i futuri lavori della linea C. In questi giorni invece, la ditta specializzata Sis SpA eseguirà delle scansioni geologiche sull’asse che sarà ricoperto in futuro dalla linea B. Operazioni preliminari e propedeutiche per l’avvio dei lavori. Un momento atteso già dall’era Orlando e che oggi, nella sindacatura di Roberto Lagalla, potrebbe finalmente prendere piede. Sul tema, è infatti partita una sorta di toto-data per l’inizio degli scavi. Come è noto, la linea C e la linea B avranno la precedenza sulle altre. Per partire però, serviranno altri due elementi. Il primo è quello relativo alla predisposizione dei fondi a bilancio, mentre il secondo riguarda la definizione della progettazione esecutiva. Requisiti sui quali si registrano importanti novità.
Con riguardo ai fondi, la prima tranche della fase due avrà un costo complessivo di circa 400 milioni di euro. Cifra sulla quale si è registrata la richiesta mossa dal Rup Alessandro Augello e dal dirigente dell’Area della Pianificazione Urbanistica Roberto Biondo, attuale mobility manager del Comune di Palermo. In un documento inviato il 1 febbraio agli uffici dell’assessorato al Bilancio, i tecnici hanno chiesto di predisporre una variazione di bilancio al fine di “provvedere alla liquiazione dell’anticipazione così come previsto dal contratto”. Cifra che si aggira, secondo quanto si legge nel documento, intorno ai 37,6 milioni di euro sull’annualità 2024.
Le operazioni preliminari stanno procedendo secondo i tempi stimati. Due le tratte interessate. La prima, la linea C, è quella con il più alto grado di priorità. Servirà a collegare l’attuale linea 4 (Notarbartolo-Pitrè) sia con la fermata del passante ferroviario di Palazzo Reale-Orleans che con l’hub d’interscambio della Stazione Centrale. La seconda fa riferimento invece al percorso della linea B. Tratta che, secondo indicazioni progettuali, collegherà l’altro hub, quello della stazione Notarbartolo, con la stazione Giachery. Linee sulle quali la ditta ATI Sis Scpa-Construcciones y Auxiliar de Ferr, vincitrice del bando indetto dal Comune di Palermo a giugno 2023, sta eseguendo il completamento della progettazione esecutiva sia sulla linea C che sullo svincolo Einstein, snodo fondamentale della struttura. Operazione che, secondo quanto riferiscono gli uffici, si dovrebbe concludere in circa quattro mesi, permettendo così l’avvio dei lavori entro settembre 2024. Tempo stimato degli scavi circa tre anni. Tempistiche simili a quelle ipotizzate per la linea B. Lavori sulla tratta che, secondo gli uffici, partiranno in parallelo.
Per la linea A, quella che passerà da via Roma e via Libertà, bisognerà aspettare ancora. La tratta in questione è quella più discussa dall’opinione pubblica e dallo stesso Consiglio Comunale. Organo che, durante l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche 20-22, cancellò addirittura l’opera, salvo poi reintegrarla nel successivo documento programmatico (21-23). Da allora però, si sono fatte tante ipotesi sul passaggio della discordia. Ciò con riferimento in particolare al possibile ricorso a mezzi pubblici elettrici almeno fino a piazza Mondini. Chi vivrà, vedrà. Ad oggi Palazzo delle Aquile ha preferito indirizzare le proprie energie sulla chiusura del semianello superiore.
Con riguardo alla linea B, nei prossimi giorni saranno avviati i rilievi geologici per verificare la presenza di eventuali problemi ostativi agli scavi. Ad occuparsene sarà la società Sis SpA. Nella lista di strade coinvolte rientrano piazza Ottavio Ziino, via Notarbartolo, via Duca della Verdura, piazza Giachery, piano dell’Ucciardone, via dei Cantieri, via Montepellegrino e piazza Antonino Caponetto. Fatto per il quale gli uffici del Capo Area Alessandro Carollo hanno previsto la chiusura al transito veicolare nella semicarreggiata o porzione di essa coinvolta dai controlli, durante i quali sarà comunque garantito il transito. L’ordinanza avrà validità di sessanta giorni dall’inizio dei lavori, i quali saranno avviati entro un mese. Interventi che dovranno essere adeguatamente segnalati attraverso apposita segnaletica stradale.
Lavori, quelli sul sistema tram, per i quali la macchina amministrativa procede infatti a ritmo spedito. A fine gennaio, gli uffici del sindaco Roberto Lagalla hanno intimato lo sgombero di una stazione di servizio posta in corso Tukory, ovvero in corrispondenza di quello che sarà il futuro percorso della linea C, la prima per priorità scelta dall’Amministrazione per avviare le opere.
Rimozione che l’Amministrazione ha definito nel documento come “ormai improcrastinabile”. L’atto, richiesto dalla dirigente Patrizia Melisenda e dall’assessore Giuliano Forzinetti, mirava a “dare urgentemente corso alle operazioni finalizzate all’integrale dismissione dell’impianto di carburante…comprese le cisterne sotterranee afferenti allo stesso, nella considerazione che lo stesso interferisce con il tracciato della predisponenda linea tranviaria“. Secondo previsto dal documento, il titolare dell’attività avrà 60 giorni di tempo per dare seguito a quanto previsto dal documento, attraverso la bonifica del suolo e del sottosuolo in cui opera l’attività. Ciò con particolare riferimento all’eliminazione delle cisterne e di ogni altro impedimento alle future opere. Nel caso in cui ciò non sarà fatto, il sindaco ha dato mandato agli uffici del Servizio Edilizia Pubblica “di attivare le azioni volte alla dismissione delle strutture esistenti sul suolo e nel sottosuolo, nonchè al recupero delle somme corrispost dall’Amministrazione per lo scopo, in danno dell’occupante medesimo“.
Il 23 giugno 2023 gli uffici comunali hanno infatti aggiudicato l’appalto per la progettazione esecutiva e i lavori delle linee C, B e A. Esattamente in quest’ordine, per cronologia di priorità data dall’Amministrazione Comunale negli scorsi mesi. L’avviso si basa su un importo complessivo da poco più di 400 milioni di euro ed è stato aggiudicato alla società italo-spagnola Contrucciones y Auxiliar de Ferr, unica a presentare un’offerta per condurre le operazioni richieste.
Nell’alveo del progetto, l’Amministrazione ha deciso di dare priorità alla linea C, la quale interconnetterà l’attuale linea 4 alla linea 1, chiudendo sostanzialmente l’anello che interconnette i due polmoni del sistema tram esistente (stazione Notarbartolo e stazione Centrale). Una sezione lunga circa otto chilometri che si muoverà lungo viale Regione Siciliana per raggiungere la stazione della metropolitana Palazzo Reale- Orleans, a cui seguirà un ulteriore collegamento verso piazza Giulio Cesare. A seguire sarà realizzata la linea B, la quale punta ad unire i due hub della metropolitana rappresentati dalla stazione Notarbartolo e dalla stazione Giachery. Infine toccherà la linea A, quella più discussa, la quale dovrebbe interconnettere la Stazione Centrale allo Stadio, passando attraverso via Roma e via Libertà.