Il passaggio in corrispondenza dello svincolo di via Ernesto Basile sarà la principale sfida da superare per la linea C del sistema tram di Palermo. Mancano circa quattro mesi alla data prevista di inizio lavori sul nuovo pacchetto di tratte nel capoluogo siciliano. Un gruppo che comprende la sopracitata linea C, la linea B, parte della linea E e la linea F. In mezzo c’è il primo pezzo della linea A, ovvero quello che dovrebbe collegare piazza Alberigo Gentili a viale Croce Rossa. Risulta spostata nell’ultima posizione del secondo lotto l’altra tranche della tratta in questione, ovvero quella che prevede il passaggio su via Roma e via Libertà.
In molti non la vogliono, anche nella maggioranza politica del sindaco Roberto Lagalla. E anche il primo cittadino si è più volte esposto su possibili modifiche ai piani dell’ex Amministrazione Orlando, come ad esempio l’inserimento di bus elettrici in centro al posto della tratta ferrata. Ma nonostante ciò, il pezzo in questione della linea A non è mai uscito del tutto di scena. Anzi, rimane contemplato nelle scelte di alcuni progetti e fondi collaterali.
Tram a Palermo, base della ditta in via Ernesto Basile
Con riguardo al primo pacchetto di nuove linee, l’obiettivo dichiarato dai tecnici del Comune è quello di completare i lavori entro il 2028. Ad aprire i cantieri del sistema tram di Palermo sarà la linea C, ovvero quella che collegherà l’attuale linea 4 (via Pitrè) verso la Stazione Centrale. Al momento, i tecnici della società per azioni Sis (ditta italo-spagnola incaricata degli interventi) stanno lavorando alla progettazione esecutiva dell’intervento, la quale dovrebbe essere pronta in corrispondenza dell’inizio dell’autunno. Data per la quale si prevede che venga completato l’iter burocratico anche per la linea B, ovvero quella che interesserà il collegamento fra la Stazione Notarbartolo alla Stazione Giachery.
Tornando alla linea C, il progetto presenta sicuramente alcuni passaggi chiave. Fra questi figura sicuramente il collegamento fra le sponde di viale Regione Siciliana e via Ernesto Basile. Luogo nei pressi del quale la ditta Sis ha stabilito la propria base operativa. In particolare, la sede degli uffici si trova proprio nei pressi del parcheggio Basile, delimitata da alcuni muretti sostenuti da dei new jersey. Inizialmente, il passaggio da viale Regione Siciliana a via Basile (e viceversa) sarebbe dovuto avvenire sfruttando l’esistente svincolo che congiunge la città alla SS624 Palermo-Sciacca. Recentemente, nell’addendum al PUMS, è stata però offerta una soluzione diversa al problema, più compatibile con la viabilità. E’ stato infatti previsto un passaggio sotterraneo che superi la “barriera architettonic”a rappresentata dal raccordo fra A19 e A29 e che vada ad inserire le due corsie della linea C del tram nella parte centrale di via Ernesto Basile.
Fondi FSC, fra gli interventi spunta anche la linea A in via Roma
Mentre i tecnici sono al lavoro per completare la progettazione esecutiva, al Comune si continua a vagliare l’impatto del sistema tram di Palermo sulla viabilità della città e in termini di ricaduta sul fronte della riqualificazione urbana. Proprio su questo tema, la II Commissione Consiliare ha recentemente avuto un confronto con l’assessore alla Mobilità Sostenibile Maurizio Carta. Al centro del confronto figurava la ricaduta degli investimenti dei fondi europei FSC (Fond Sviluppo e Coesione) sulla città di Palermo.
Una mappa di interventi molto articolata nella quale rientravano anche i lavori previsti per il tram. E un occhio ben attento non può che notare che fra le varie linee arancioni che indicavano appunto le opere relative all’infrastruttura ferrata rientrava anche il tanto contestato passaggio su via Roma. Non sono mancate le polemiche. Fonti di Radio Palazzo parlano di perplessità delle opposizioni sull’incertezza che regna sulla linea A. Rimostranze alle quali sarebbe stato replicato che si tratta la mappa di interventi in question era vecchia e non teneva conto degli ultimi aggiornamenti al cronoprogramma dei lavori.
Le attuali performance
Ma quali sono oggi le performance del sistema tram? A fornirle è stato il presidente di Amat Giuseppe Mistretta. L’esponente della società è infatti intervenuto, insieme al Capo Area di competenza nonchè ex Rup del tram Marco Ciralli, nella trasmissione di Tv 2000 “Siamo Noi”, attraverso un collegamento realizzato dalla Stazione Notarbartolo. “Ad utilizzare il tram a Palermo sono circa 7500 utenti al giorno – ha sottolineato l’esponente di Amat -. L’obiettivo è quello di togliere le auto dalla circolazione, andando verso un processo di mobilità urbana sostenibile. Il sistema tramviario costituirà il 75% di questo progetto”. Con riguardo ai costi dell’opera, il presidente di Amat Giusepep Mistretta sottolineò nello stesso contesto che “ci sono voluti 320 milioni di euro, più 50 per l’acquisto dei mezzi. Al completo, la struttura dovrebbe costare circa 1 miliardo, diventando fra le infrastrutture tramviarie più grandi d’Italia”.
Il nuovo assetto dei lavori sul sistema tram di Palermo
Al momento, l’attuale status dei lavori del sistema tram di Palermo è stato riconsiderato in base alle indicazioni dell’addendum al PUMS. Il nuovo assetto tiene conto delle risorse economiche attualmente a disposizione e dei cambiamenti effettuati negli ultimi due anni dal sindaco Roberto Lagalla e dall’assessore Maurizio Carta. L’ultima grande modifica ha interessato la linea A. In origine, l’opera doveva essere eseguita tutta insieme, estendendosi dalla Stazione Centrale verso lo stadio Renzo Barbera su un percorso di 11 chilometri. Ma già in era Orlando si sono susseguite una serie infinita di polemiche. Contestati in particolare i passaggi della tratta del tram su via Roma e sulla parte più centrale di via Libertà. Le opposizioni di allora, oggi maggioranza di Lagalla, avevano perfino votato l’esclusione della linea A dal piano triennale delle opere pubbliche, salvo poi riammetterla nell’annualità successiva.
Le modifiche in era Lagalla
Ma le polemiche non si sono placate, riesplondendo anche in epoca Lagalla. Perfino il sindaco, in più di un’occasione, ha parlato di “ragionamenti ulteriori” da fare sulla linea A del tram a Palermo, prospettando una possibile integrazione del trasporto pubblico locale con l’utilizzo di autobus elettrici, il cui acquisto risulta inserito nell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche votato in Consiglio Comunale. E anche le ultime delibere che hanno interessato il sistema tram sembrano muoversi in tale direzione. A giugno 2023, in Giunta è stata votata l’inversione di priorità sulle linee A, B e C, facendo retrocedere proprio la linea A all’ultimo posto. Con l’addendum al PUMS adottato qualche giorno fa invece, la linea A è stata spezzata in due tronconi.
Le priorità della fase 1
Nella prima fase dei lavori delle nuove linee del sistema tram a Palermo, sono stati esclusi i passaggi su via Roma e sulla parte centrale di via Libertà. La linea A è stata così limitata al tratto che va da piazza Alberigo Gentili fino a via Croce Rossa. Una “rivoluzione” sull’ordine dei lavori operata una volta sentito il Ministero dei Trasporti e in base alle attuali risorse a disposizione.
Ad avere la precedenza, come già ribadito, sarà la linea C. Quella più avanzata sul fronte della progettazione e i cui lavori saranno avviati a settembre 2024. Poi sarà il turno della linea B, ovvero quella che collegherà la stazione Notarbartolo alla stazione Giachery. A quel punto sarà il turno della parte restante della linea A, seguita a stretto giro di posta dalla linea E1 (Stadio-Francia) e dalla linea F ( Stazione Centrale – Stazione Giachery). Operazione quest’ultima trapelata nelle scorse settimane dalla II Commissione del Comune e giustificata dalla necessità di chiudere l’anello tramviario.
Per via Roma e via Libertà c’è ancora speranza
Tutto finito quindi per il tram in via Roma e sulla parte restante di via Libertà? In un primo momento potrebbe sembrare così. In realtà, al momento la questione sembra essere soltanto rinviata. La sezione restante della linea A del sistema tram di Palermo infatti è ancora presente. Nella fase due infatti figurano i lavori della linea E2, che garantiranno un collegamento diretto fra la Stazione Centrale e la borgata marinara di Mondello; gli interventi sulla linea D, anche se su quest’ultima tratta, si legge nell’addendum al PUMS, pendono “vincoli ambientali importanti con la necessità di sottoporre il progetto a Valutazione d’Impatto Ambientale”; i lavori sulla linea G, la quale a sua volta collegherà la borgata marinara di Sferracavallo ed infine, all’ultimo posto, l’ultima parte della linea A, quella che dalla Stazione Centrale dovrebbe collegare piazza Alberigo Gentili attraverso un passaggio su via Roma e via Libertà.
I problemi da risolvere per il sistema tram di Palermo
Comunque vada, gli interventi relativi alla sezione più discussa della linea A del sistema tram di Palermo slitteranno probabilmente alla prossima consiliatura. Ma, prima di allora, andrà affrontata anche un’altra questione, ovvero quella legata all’assegnazione del bando per i parcheggi d’interscambio, andato a vuoto già una volta e strettamente legato all’organicità del sistema tram. Ciò oltre ad alcuni problemi burocratici. Come si legge nell’addendum al PUMS infatti, “il parcheggio Foro Italico necessita di variante agli strumenti urbanistici pertinenti (di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale) e, pertanto, si rende indispensabile per tali opere avviare il percorso previsto dal Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (PAUR), con i correlati tempi di legge”. Si inizierà in autunno con la linea C, in particolare sugli scavi da condurre per superiore la “barriera architettonica” rappresentata da viale Regione Siciliana.
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