Tram in corso Tukory, partite le prime operazioni preliminari. Sono iniziati questa mattina i controlli relativi al tracciamento dei sottoservizi nell’area che, in futuro, sarà attraversata dalla linea C. Una tratta che collegherà l’hub di piazza Giulio Cesare alla stazione metro di Palazzo Reale – Orleans e, successivamente, alla congiunzione con la linea 4 del tram in via Pitrè. Struttura sulla quale la progettazione esecutiva è ormai alle battute finali, con l’avvio dei lavori previsto ad inizio autunno, ovvero a settembre 2024.
Linea C del tram, primi controlli in corso Tukory
I controlli odierni si muovono proprio in questa direzione. Stamani, alcuni tecnici incaricati hanno eseguito delle scansioni con apposite apparecchiature in corso Tukory. Nel farlo, hanno segnalato e preso le misure dei sottoservizi presenti in zona. Un modo per verificare e in caso eliminare eventuali situazioni ostative al progetto. Mossa che si muove nella stessa direzione di quella presa a gennaio dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il quale ha intimato lo sgombero di un paio di stazioni di servizio che intralcerebbero il futuro percorso. La linea C infatti è la prima tratta che verrà realizzata dell’intera fase due del sistema tram di Palermo, il quale comprende al suo interno anche la linea B e la linea A, sulla quale si continua a dibattere su un possibile cambio di percorso. Con riguardo alla linea C, la stessa gode dei finanziamenti necessari alla sua realizzazione e per questo è stata dotata della priorità progettuale ed esecutiva da parte dell’Amministrazione. Struttura che avrà come obiettivo, insieme alla linea B, quello di chiudere l’anello superiore del tram, in attesa della futura realizzazione della linea D, al momento compreso nella fase tre insieme alle linee E, F, G.
Pugno duro l’occupazione abusiva di suolo pubblico
Per farlo, bisognerà eliminare tutti gli ostacoli presenti sul percorso, a cominciare dalle occupazioni abusive di suolo pubblico. A fine gennaio, il sindaco Roberto Lagalla aveva proceduto ad emanare una prima ordinanza di sgombero relativa ad una stazione di servizio in corso Tukory. Struttura che, secondo quanto messo nero su bianco dagli uffici del Comune, intralcerebbe il futuro percorso della linea C. Ma ciò non basta. Sono tanti infatti i manufatti abusivi che rappresentano un problema per le opere pubbliche in città. Fatto per il quale, dal SUAP, la dirigente Rosa Vicari ha redatto un documento condiviso sia dall’assessore Giuliano Forzinetti che dallo stesso primo cittadino, attraverso apposita ordinanza sindacale (la 33 del 22 febbraio 2024).
Documento con il quale Roberto Lagalla statuisce “l’applicazione delle sanzioni accessorie (ordine di immediato ripristino dello stato dei luoghi nonchè la chiusura dell’esercizio) alle occupazioni di suolo pubblico a servizio di attività commerciali, alimentari e non alimentare poste in essere con strutture o manufatti che interferiscono con la realizzazione di opere pubbliche nel territorio comunale”. Provvedimento notificato ai comandi delle forze dell’ordine e agli organi di pubblica sicurezza (Prefettura e Questura), nonchè alla polizia municipale. Atto sul cui rispetto il sindaco ha stabilito che “l’esecuzione delle sanzioni in argomento è demandata agli uffici dell’Amministrazioni”. Una manovra che è arrivata praticamente in contemporanea alla richiesta degli uffici di predisporre la prima variazione di bilancio per destinare le prime risorse al progetto.
A gennaio avviati i primi sgomberi per la Linea C
Lavori, quelli sul sistema tram, per i quali la macchina amministrativa procede infatti a ritmo spedito. A fine gennaio, gli uffici del sindaco Roberto Lagalla hanno intimato lo sgombero di una stazione di servizio posta in corso Tukory, ovvero in corrispondenza di quello che sarà il futuro percorso della linea C, la prima per priorità scelta dall’Amministrazione per avviare le opere.
Rimozione che l’Amministrazione ha definito nel documento come “ormai improcrastinabile”. L’atto, richiesto dalla dirigente Patrizia Melisenda e dall’assessore Giuliano Forzinetti, mirava a “dare urgentemente corso alle operazioni finalizzate all’integrale dismissione dell’impianto di carburante…comprese le cisterne sotterranee afferenti allo stesso, nella considerazione che lo stesso interferisce con il tracciato della predisponenda linea tranviaria“. Secondo previsto dal documento, il titolare dell’attività avrà 60 giorni di tempo per dare seguito a quanto previsto dal documento, attraverso la bonifica del suolo e del sottosuolo in cui opera l’attività. Ciò con particolare riferimento all’eliminazione delle cisterne e di ogni altro impedimento alle future opere. Nel caso in cui ciò non sarà fatto, il sindaco ha dato mandato agli uffici del Servizio Edilizia Pubblica “di attivare le azioni volte alla dismissione delle strutture esistenti sul suolo e nel sottosuolo, nonchè al recupero delle somme corrispost dall’Amministrazione per lo scopo, in danno dell’occupante medesimo“.
Prime previsioni per l’avvio dei lavori
Le operazioni preliminari stanno procedendo secondo i tempi stimati. Due le tratte interessate in questa fase, ovvero la linea C e la linea B. Sezioni del progetto complessivo sulle quali la ditta ATI Sis Scpa-Construcciones y Auxiliar de Ferr, vincitrice del bando indetto dal Comune di Palermo a giugno 2023, sta eseguendo il completamento della progettazione esecutiva sia sulla linea C che sullo svincolo Einstein, snodo fondamentale della struttura. Operazione che, secondo quanto riferiscono gli uffici, si dovrebbe concludere in circa quattro mesi, permettendo così l’avvio dei lavori entro settembre 2024. Tempo stimato degli scavi circa tre anni. Tempistiche simili a quelle ipotizzate per la linea B. Lavori sulla tratta che, secondo gli uffici, partiranno in parallelo.
Controlli geologici sulla linea B
Con riguardo alla linea B invece, a breve verranno avviati i rilievi geologici per verificare la presenza di eventuali problemi ostativi agli scavi. Ad occuparsene sarà la società Sis SpA. Nella lista di strade coinvolte rientrano piazza Ottavio Ziino, via Notarbartolo, via Duca della Verdura, piazza Giachery, piano dell’Ucciardone, via dei Cantieri, via Montepellegrino e piazza Antonino Caponetto. Fatto per il quale gli uffici del Capo Area Alessandro Carollo hanno previsto la chiusura al transito veicolare nella semicarreggiata o porzione di essa coinvolta dai controlli, durante i quali sarà comunque garantito il transito. L’ordinanza avrà validità di sessanta giorni dall’inizio dei lavori, i quali saranno avviati entro un mese. Interventi che dovranno essere adeguatamente segnalati attraverso apposita segnaletica stradale.
Per la linea A bisognerà aspettare
Dubbi invece continuano ad esserci sul futuro della linea A. Passerà o meno da via Roma e da via Libertà? Una domanda che ad oggi non ha una risposta. Interrogativo iniziato addirittura nella scorsa consiliatura e che si trascina fra le polemiche anche nell’era di governo della città di Roberto Lagalla. Oggi all’assessorato alla Mobilità Sostenibile non c’è più Giusto Catania (il più profondo sostenitore del progetto), ma bensì Maurizio Carta. “Si sta ragionando su possibili modifiche”, hanno dichiarato in passato e a più riprese i diretti interessati (ovvero il sindaco e l’assessore). Ad oggi però, a Palazzo delle Aquile, si è preferito sostanzialmente rinviare la questione.
A scatenare la nuova scia di polemiche è stata l’ultima seduta della II Commissione consiliare convocata sul tema. Sul fronte dell’Amministrazione erano presenti tutti i principali attori coinvolti sulla vicenda. L’assessore Maurizio Carta, il Capo Area (ex Rup) Marco Ciralli e l’architetto (oggi dirigente responsabile del progetto) Alessandro Augello. Una riunione nella quale si è parlato dei futuri lavori della fase due del sistema tram di Palermo. Tutto come da programma per la linea C, ormai avviata verso l’inizio dei lavori in autunno e per la quale il sindaco ha perfino avviato i primi sgomberi. Una tratta per la quale la dotazione economica è già presente e che non richiederà particolari patemi d’animo. Poi, in ordine cronologico, ci saranno i lavori per la linea B, al momento solo parzialmente finanziati. Nei giorni scorsi, l’Amministrazione ha autorizzato l’avvio delle indagini geologiche per individuare eventuali sottoservizi che possano collimare con l’opera. Struttura che, insieme alla linea C, permetterà di chiudere l’anello superiore, collegando così tutte le linee ferrate della città.
Il futuro incerto della linea A
E sulla linea A? Lì la questione si fa più perigliosa e le opinioni diventano discordanti. Che la futura tratta che dovrebbe attraversare via Roma e via Libertà sia quella più discussa di tutte dall’opinione pubblica (e non solo) non è di certo un mistero. Addirittura, la stessa fu cancellata perfino dal piano triennale delle opere pubbliche 20-22 con un apposito emendamento, salvo poi rientrarvi dalla finestra con la successiva triennalità ed essere confermata anche nel successivo documento programmatico proposto dall’Amministrazione Lagalla. Ciò fatta salva la promessa di un “ragionamento ulteriore“. In cosa si concretizzi quest’ultimo non è mai stato chiarito del tutto.
In passato si è parlato di una possibile rimodulazione in variante del percorso, che aggiri il passaggio all’interno del centro di Palermo, preferendovi una sorta di diramazione esterna. Una sorta di ruota rovesciata i cui raggi si svilupperebbero verso l’esterno. In tale concenzione, la linea A potrebbe addirittura essere ridotta al solo tratto compreso fra piazza Alberico Gentili e Villa Sofia (futuro hub della linea E). Opzione di cui si sarebbe discusso in una riunione nella sopracitata riunione della II Commissione Consiliare. “La commissione è pubblica, i verbali sono pubblici”, afferma un’esponente dell’organo consiliare che avvalora tali tesi. Ricostruzione smorzata dal presidente Antonio Rini. L’esponente di Fratelli d’Italia parla di una “normale riunione di programmazione, con la commissione competente, per lo stato di avanzamento dei finanziamenti e delle conseguenti fasi realizzative di tutte le tratte del sistema tram“.
L’Amministrazione chiamata a prendere una decisione
Quadro reale, quello proposto dall’esponente di maggioranza, o un tentativo di mischiare le carte? Questo sarà solo il tempo a dirlo. Quel che è certo è che, in caso si scelga la via di una modifica in variante, bisognerà fare i conti con il fronte dei favorevoli ma soprattutto con il Ministero dei Trasporti, fonte primaria dei finanziamenti del sistema tram. Non è detto infatti che una così viscerale modifica al progetto originale portato avanti dall’ex sindaco Leoluca Orlando e dall’ex assessore Giusto Catania possa piacere a Roma. E il giudizio dell’organo nazionale sarà importante visto che, proprio nelle scorse settimane, è stato chiesto un ulteriore stanziamento di risorse per potere completare lo stake economico quantomeno della linea B. Ma quindi la linea A si farà nella sua interezza o meno? Risposte ufficiali in merito non ce ne sono. L’ultima parola spetterà soltanto all’Amministrazione, la quale dovrà dirimire una delle matasse più intricate degli ultimi anni. In tal senso, il tempo non è ancora così tiranno, ma presto potrebbe esserlo. E una decisione, in una direzione o in un’altra, andrà presa. A chiederlo sono i cittadini e gli operatori economici di tutte le zone interessate dal progetto.
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