La fase due del sistema tram di Palermo viaggia spedita sui binari della burocrazia. Il trenino del capoluogo siciliano, che tanto ha diviso e continua a dividere l’opinione pubblica e la politica, muove altri passi verso la realizzazione del suo secondo step, ovvero il pacchetto di linee che vanno dalla D alla G e i relativi parcheggi d’interscambio. A tal proposito, il Comune di Palermo ha dato il via libera alla gara per assegnare la verifica del progetto definitivo e di quello esecutivo. Ma alcune di queste linee, oltre che dai fondi, dipendono inevitabilmente dal destino della linea A. Tratta che fa parte del primo pacchetto di linee e che passerà, nelle intenzioni della vecchia Amministrazione, da via Roma e da via Libertà. Un elemento critico sul quale la nuova Amministrazione ha espresso la volontà di un “ragionamento ulteriore”, che possa coinvolgere altre forme di trasporto integrato, come i bus elettrici.
Nell’atto del 30 maggio 2023 firmato dal Rup Marco Ciralli e dal Capo Area Sergio Maneri, il Comune autorizza la determina a contrarre “per l’affidamento, mediante procedura aperta, della procedura per l’affidamento del servizio di verifica del progetto Definitivo e del Progetto Esecutivo, per la realizzazione delle nuove Linee Tranviarie della città di Palermo delle tratte E2, F, G e parcheggi di interscambio denominati parcheggio Strasburgo, Parcheggio Galatea, Parcheggio Mongibello, Parcheggio Sferracavallo e altri”.
Un pacchetto nel quale al momento non rientrerebbe la linea E1, al momento priva di finanziamento ma sulla quale l’Amministrazione si sta adoperando per ricercare i fondi necessari alla sua realizzazione. Un iter nel quale i tecnici registrano le modifiche apportate al futuro bando di gara e al disciplinare di gara, nonchè alla predisposizione della domanda di partecipazione per le future aziende interessate. Processi burocratici insomma, che però gettano le basi per il futuro del sistema tram. Intanto, la ditta incaricata dal Comune sta eseguendo le indagini geologiche sulle vie che saranno interessate dal futuro passaggio delle tratte D, E, F e G.
Con riguardo ai percorsi, ricordiamo che la linea D collegherà Bonagia alla Stazione Orleans. Su questa linea, nei mesi scorsi, si è registrato un ordine del giorno, in sede di piano triennale delle opere pubbliche, con il quale il Consiglio Comunale impegnava l’Amministrazione comunale a valutare la possibilità di creare un nuovo attraversamento sul fiume Oreto visto che, da progetto, la linea D dovrebbe in pratica collegare le due sponde della città divise dal corso d’acqua. Sul fronte della linea F invece, la stessa collegherà il capolinea della Stazione Centrale alla Stazione Giachery, attraversando buona parte dell’area nei pressi del porto di Palermo. Del secondo lotto fa parte anche la linea G, he collegherà via Lanza di Scalea alla borgata marinara di Sferracavallo.
Focus particolare riguarda invece la linea E, ovvero la sezione del sistema tram che collegherà l’area nei pressi dello stadio Renzo Barbera con la borgata marinara di Mondello. Tratta divisa in due lotti: la prima (E1) che va dallo stadio fino a viale Francia; la seconda (E2) che da viale Francia appunto proseguirà verso Mondello. Un punto focale di tutto il progetto visto che, oltre a porsi come punto d’interscambio fra i vari mezzi pubblici (sul posto è presente infatti un importante hub che comprende il capolinea di diverse linee), rappresenta il collegamento ideale fra il centro e la periferia, completando l’asse centrale che interconnette i tre step del sistema tram (linee 1-4; linee A-C e le linee D-G).
A tal proposito però, sarà fondamentale capire quale sarà il destino della linea A, ovvero la tratta che dovrebbe interconnettere la Stazione Centrale allo Stadio. Sezione del sistema tram molto discussa, visto il suo passaggio obbligato su via Roma e via Libertà. Due punti nevralgici della viabilità cittadina sui quali ci sono state varie prese di posizioni. L’ultima, in ordine cronologico, è quella del sindaco Roberto Lagalla che, il 27 marzo scorso, ha dichiarato che “ci siamo soffermati su una revisione legata ai maggiori costi che sono necessari e che andranno coperti. Abbiamo fatto una riflessione che prevede una realizzazione parziale della linea A, salvaguardando il centro storico della città, dove immaginiamo possa operare una circolazione gommata a bassissimo impatto ecologico”
Il sistema tram nel suo complesso costituisce un investimento mostruoso per questa Amministrazione e per quelle precedenti. Facendo due conti, le prime quattro linee del tram (dalla 1 alla 4) sono costate quasi 299 milioni di euro: 102 milioni li ha messi l’Unione Europea, 101 lo Stato, quasi 30 la Regione siciliana e 65 il Comune di Palermo. Adesso servono manutenzioni e ritocchi alle prime quattro linee: soltanto per questa voce servono altri 60 milioni di euro. Un’opera che, come tutti gli investimenti sui lavori pubblici, ha subito l’inflazione galoppante degli ultimi anni.
Ai tempi della programmazione, per mettere a sistema il progetto servivano “solamente” 198 milioni per le linee A,B e C e 504 milioni per i quattro collegamenti catalogati con le lettere che vanno dalla D alla G. Ma l’economia corre e corrono i prezzi: i costi sono lievitati e per completare il progetto come da copione serviranno 362 milioni per le prime tre linee e 720 per le altre quattro. Ma il conto non finisce qua. Non vanno dimenticati i parcheggi di interscambio: nella prima tranche che riguarda le linee A, B e C, ne sono previsti sette, in corrispondenza dei principali hub del tram e dell’anello ferroviario. Il costo complessivo è di 412 milioni di euro: si tenta di andare avanti con il project financing, così alle casse pubbliche toccherà mettere mano “soltanto” per 250 milioni.