E’ il giorno dell’ultimo saluto a Chiara Ziami, la giovane di 21 anni morta nell’incidente in viale Regione Siciliana insieme all’amica inseparabile Alessia Bommarito di 22 anni.
Nel giorno dei funerali montano le proteste per la mancanza delle barriere di protezione lungo viale Regione Siciliana. In quel tratto c’è solo lo spartitraffico con le aiuole.
“Volevamo rimarcare l’aspetto della poca sicurezza delle nostre strade, soprattutto viale Regione Siciliana, in quel punto non c’era il guard-rail, ciò non rispecchia quello che dovrebbe essere il livello della principale strada della città”.
Sono le parole dello zio di Alessia Bommarito, Salvatore. E sono parole di un uomo addolorato che ha perso da pochi giorni la nipote. Ma queste frasi hanno un peso. Più passa il tempo, più diventa insistente la domanda del perché tra le due carreggiate di viale Regione in quel punto non ci fosse praticamente nessuna protezione. Tanto che ora anche la famiglia di una delle due vittime del terribile schianto di lunedì sera comincia a farsela questa domanda, e a gran voce.
Dal punto di vista delle indagini sulla morte di Alessia Bommarito. 22 anni, e Chiara Ziami. di 21 anni, rimasto uccise lunedì dopo essersi ribaltate a bordo di una Fiat Panda, finita su un Van che andava in direzione Catania, molto è ancora da decifrare, anche se passi avanti rispetto a 24 ore prima ne sono stati fatti. Il sostituto procuratore Anna Battaglia e l’aggiunto Ennio Petrigni hanno aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio stradale.
Le salme sono state cosi restituite alla famiglia, oggi funerali. C’è da stabilire, se a causare la sbandata fatale sia stata magari una conversazione telefonica o un messaggio, ed e per questo che si stanno facendo i controlli sia sugli apparecchi telefonici delle vittime che sulle «celle» a cui erano agganciati Ovviamente non sono escluse altre cause come il guasto meccanico. Nelle immagini esaminate dalle forze dell’ordine si vede la Fiat Panda Bianca con a bordo le due giovani donne che percorre la circonvallazione in direzione Trapani. D’un tratto l’auto fa una brusca sterzata per cercare di evitare l’impatto con una vettura che procedeva più lentamente.
L’auto sale sullo spartitraffico e lo supera colpendo lateralmente il Van che percorre viale Regione in direzione Catania: questo e finito di traverso mentre la Panda si e capovolta. In quel frangente e sopraggiunto un 49enne a bordo di un grosso scooter che si è trovato davanti il Van. Anche lui non ha potuto far altro che frenare, inutilmente, per evitare l’impatto.
Il centauro tra l’altro si trova ancora in prognosi riservata a Villa Sofia, dove è ricoverato anche il 17 enne che viaggiava in macchina con Alessia e Chiara.
Tornando al guard-rail però (che non è mai) stato installato come spartitraffico in quel punto dal momento della progettazione), il personale dell’infortunistica della polizia municipale sottolinea come al momento non ci sia motivo di richiedere l’installazione di una barriera di quel tipo in quel tratto, visto che farebbe, in caso di incidente come quello di lunedì, da “respingente”, ovvero non bloccherebbe la macchina ma la farebbe tornare indietro, in completa balia della altre auto nella stessa carreggiata.
C’è però una valutazione in corso, se mettere o meno delle protezioni, magari di tipo diverso, magari i New jersey, barriere che cercano di attutite il colpo e fermare l’auto, non rimandandola Indietro.
Si sono svolti questa mattina alle. nella chiesa della parrocchia Sacra Famiglia in via Gaspare Mi gnosi i funerali di Chiara Ziami, 21 anni, morta lunedì sera nel terribile incidente stradale di viale Regione Siciliana. Il corpo della sfortunata ragazza lascerà per l’ultima volta quella che era la sua casa, e per il suo ultimo saluto sono attese tantissime persone.
Chiara, secondo quanto raccontano parenti, si doveva sposare e qualche ora prima dell’incidente, era andata con il fidanzato a vedere il vestito da sposa. La ragazza abitava con la famiglia in corso dei Mille, dove il padre gestisce un autolavaggio. Ovviamente tutto il quartiere si è subito stretto atomo alla famiglia di Chiara, che lavorava in un negozio, per dimostrare tutto il loro sostegno e il proprio dolore, di fronte ad una tragedia che ancora oggi non trova una spiegazione. Un incidente assurdo che ha spezzato la vita di due giovanissime ragazze. Non e stata ancora comunicata la data delle esequie di Alessia Bommarito.
Tutti sono stretti attorno a lei. Amici, parenti, colleghi e alunni. La guardano chi da vicino, chi da lontano e non la lasciano sola per un animo. Sono passate solo poche ore dalla morte di sua figlia, ma Daniela Grombone. la mamma di Alessia Bommarito, 22 anni, la ragazza deceduta insieme a Chiara Zaimi nell’incidente di viale Regione Siciliana, ha avuto la forza e il coraggio di raccontare il suo dramma. Il sogno di Alessia era diventare una grande calciatrice – racconta la donna, insegnante di Inglese all’istituto superiore Ascione.
Ho perso recentemente anche mio marito, ma ho superato quel momento grazie a colleghi e alunni che mi hanno spinto ad andare avanti. Da loro sto ricevendo un grande sostegno anche adesso. La donna ha vegliato la figlia (adottata quando aveva sei mesi) nella camera mortuaria dell’ospedale Villa Sofia, dove la sfortunata ragazza e morta qualche ora dopo lo schianto. Accanto a lei per tutto tempo anche il figlio Nicolai, il secondo figlio adottivo. La donna non smette mai di ringraziare colleghi e amici. “Sono la grande consolazione, lo sono sempre stato e non saprei mai come fare senza di loro. Mi sono stati vicini quando e scomparso mio marito, il padre di Alessia, da pochi anni, anche quello ovviamente un grande dolore».
La professoressa Grombone riserva poi. tra le lacrime, l’ultimo pensiero per la figlia: -Le piaceva divertirsi, aveva molti amici, e soprattutto una straordinaria voglia di vivere – ricorda la madre -. Era una sognatrice, aveva in mente tante cose da fare per il suo futuro. Era caparbia, determinata, con una forza di volontà veramente straordinaria in tutto quello che faceva, voleva un posto di lavoro, voleva andare avanti della vita, voleva far parlare di sè. E poi il suo carattere, cosi solare, e il suo sorriso. Ecco, quello che mi porterò dentro per tutta la vita e questo: il suo straordinario sorriso, che riempiva ogni stanza appena entrava.