C’è sgomento e tanto dolore oggi a Trabia, piccolo comune del Palermitano, dove ieri sera una bambina di soli 5 anni – Miriam Di Prima – è morta annegata nella piscina di casa sua. Tanti gli interrogativi da chiarire per ricostruire le cause del drammatico incidente.
Tutto parte nel primo pomeriggio di ieri: siamo sul lungomare di Trabia, quasi all’altezza del Lido Vetrana, e in una villetta si sta per consumare la tragedia. In quella casa la bambina sta facendo il bagno in piscina. Oltre a lei, in casa c’è solo la nonna, che si trova in giardino. Probabilmente si allontana un attimo: un momento di distrazione o disattenzione fatale. La nonna dirigendosi alla piscina si ritrova davanti una scena terribile: la nipote è in acqua senza segni di vita. Poi la corsa disperata da Trabia al pronto soccorso di Termini Imerese, intorno alle 15, che si è conclusa nel peggiore dei modi. I medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso della bambina.
I carabinieri, coordinata dai pubblici ministeri di Termini Imerese, hanno aperto un fascicolo per ricostruire esattamente la dinamica dell’incidente. Il procuratore Ambrogio Cartosio ha subito disposto il sequestro della piscina gonfiabile. I magistrati nomineranno un esperto per esaminare bene l’impianto di depurazione finito sotto accusa.
Le prime attenzioni di chi indaga si concentrano sul bocchettone dell’impianto di depurazione della piscina. Secondo le prime indiscrezioni, infatti, probabilmente il bocchettone dell’impianto di aerazione potrebbe aver risucchiato i capelli della piccola Miriam, che non avrebbe avuto modo di liberarsi. I capelli impigliati nel motore, che la tirava giù. Pochi attimi sott’acqua le sono stati fatali.
La Procura adesso vuole capire se ci sia stato un malfunzionamento dell’impianto (dato che sembrerebbero esserci anomalie nel sistemazione del motore) o se questo tipo di piscina gonfiabile abbia degli alti fattori di rischio, sia per i bambini, che per gli adulti.
Non è la prima volta che si verificano incidenti simili in Italia. Quattro anni fa, un episodio analogo si era verificato in Sardegna: un bambino di 7 anni annegato in piscina dopo che la mano gli era stata risucchiata dal bocchettone dell’impianto di depurazione; un altro episodio simile, a Latina, portò al decesso di una tredicenne.
La comunità di Trabia intanto è sotto shock per quanto accaduto e il sindaco Leonardo Ortolano proclamerà il lutto cittadino. La salma della bambina è stata restituita ai genitori.