“Nel nostro cuore sentivamo che quella notte era successo qualcosa di strano e tremendo. I nostri congiunti erano esperti uomini di mare e non si sarebbero mai messi in pericolo. Quanto successo in queste ore ci dà la conferma di quello che già sapevamo.
Adesso confidiamo nel lavoro della magistratura perché noi vogliamo piena giustizia. I nostri cari non terneranno più ma chi ha sbagliato è giusto che paghi”.
E’ quanto afferma Rosalba Cracchiolo, madre di Vito Lo Iacono e moglie di Matteo Lo Iacono e Cristina Alaimo, moglie di Giuseppe Lo Iacono le vittime del naufragio avvenuto nelle acque di San Vito Lo Capo la notte del 12 maggio del 2020. Le due donne sono assistite dall’avvocato Aldo Ruffino.
“Abbiamo apprezzato il lavoro svolto dalla procura di Palermo per fare emergere la verità e le responsabilità per la tragedia accaduta nelle acqua di San Vito – aggiungono Rosalba Cracchiolo e Cristina Alaimo – Non smetteremo mai di batterci per affermare la verità. Abbiamo dovuto lottare per contrastare le prime ricostruzioni fornite.
Abbiamo dovuto organizzare manifestazioni per mantenere alto l’attenzione su quanto accaduto. Ricordiamo ancora che il caso si stava chiudendo come una tragedia provocata dalle condizioni meteo avverse. E invece noi sapevamo che le cose erano andare diversamente. Per questo ci siamo rivolte subito all’avvocato Aldo Ruffino per essere assistite in questa lunga battaglia”.
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