Tragedia ad Agrigento. Un’insegnante di 44 anni Loredana Guida è morta di malaria dopo un viaggio in Africa e dopo avere tentato di essere ricoverata e avere trascorso 9 ore al pronto soccorso.
Aveva detto ai medici di essere stata in Nigeria, ma questo non ha fatto scattare nessun allarme tra i sanitari. Ha trovato cura e assistenza solo dopo alcuni giorni quando è svenuta a casa ed è arrivata in ambulanza in ospedale.
Ma per lei giornalista del Giornale di Sicilia e Agrigento Notizie non c’è stato nulla da fare.
Per una settimana, proprio come riporta il giornale on line Agrigento Notizie, in Rianimazione ha lottato – da guerriera quale è sempre stata – fra la vita e la morte. Nonostante il quadro clinico drammatico, dietro il vetro che separa il reparto dal corridoio-visite, per giorni e giorni, è stato un continuo ripetersi di preghiere, frasi e incitazioni e d’affetto. Speranze alternate a lacrime disperate, di rabbia e di sconforto.
Loredana Guida era stata, per un viaggio di piacere, a Lagos in Nigeria. Dopo qualche giorno dal rientro ad Agrigento ha iniziato a star male: inappetenza e febbre alta. Per precauzione s’è presentata al pronto soccorso. Sarebbe rimasta fra sala d’attesa e corridoio, con 39 di febbre, per circa 9 ore e poi, ormai stanca, arrabbiata e confusa, ha firmato le dimissioni ed è andata via. Aveva detto d’essere stata in Africa. Lo aveva detto perché temeva che quello che aveva non fosse un semplice, ordinario, stato influenzale.
Proprio quel “dettaglio” (il viaggio in Nigeria), avrebbe dovuto forse far suonare un campanello d’allarme. Loredana Guida – fra malessere, rabbia e confusione – è tornata a casa e per altri 5 giorni circa ha continuato a cercare aiuto consultando qualche medico. Poi, mentre era a casa, ha perso coscienza e in ambulanza è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio”. E’ stata ricoverata ed è arrivata la diagnosi: malaria terzana maligna (da Plasmodium falciparum).
Lo stesso ceppo, il peggiore, che il 2 gennaio del 1960 uccise il leggendario Fausto Coppi. Il “campionissimo” aveva 40 anni quando morì per una malaria non diagnosticata.
Dal “San Giovanni di Dio”, i medici hanno cercato un posto in qualche reparto di Malattie infettive dell’isola. Pare che non ne siano stati trovati. Da Agrigento sono partiti i contatti per le indispensabili consulenze con Roma e Palermo, Palermo e Roma. Un farmaco specifico è stato recuperato, e portato ad Agrigento, da Messina. Nelle ultime ore (nella giornata di ieri ndr.), anche la Prefettura di Agrigento – con in testa il prefetto Dario Caputo – si era mobilitata chiedendo l’intervento degli specialisti dell’istituto nazionale per malattie infettive “Spallanzani” di Roma. Specialisti che dal “San Giovanni di Dio” avevano appunto già contattato in primissima battuta per consulenza.
Il quadro clinico di Loredana Guida è rimasto – in tutti i giorni in cui è stata ricoverata – stabile nella sua criticità. Seppur in coma e con danni multiorgano, Loredana s’è aggrappata con le unghie e i denti alla vita. Ha lottato. Ha lottato da autentica guerriera. Almeno fino a stanotte quando il suo cuore ha smesso di battere.