A Palermo il problema è il traffico. La citazione dal famoso film “Johnny Stecchino” rimane drammaticamente attuale per il capoluogo siciliano. I principali assi della città sono degli ingorghi continui, soprattutto durante le ore di punta e in occasione dell’afflusso di mezzi pesanti. L’area del porto da una lato e quella di viale Regione Siciliana dall’altro sono esempi scolastici di una mobilità urbana azzoppata da strategie sbagliate del passato. Un problema al quale l’Amministrazione Lagalla è chiamata a far fronte. Occasione di confronto sul tema è stata la conferenza stampa sul primo anno alla guida di Palazzo delle Aquile da parte dell’ex Rettore. Presente, ovviamente, anche l’assessore alla Mobilità Maurizio Carta, che ha annunciato soluzioni al problema.
Il primo grande tema ha interessato l’area del porto. Come documentato dalla nostra redazione, soprattutto il lunedì via Francesco Crispi si trasforma in un caos incontrollato di macchine e mezzi pesanti, in attesa di imbarcarsi sulle navi al porto. Fatto che paralizza il traffico soprattutto in direzione di Monte Pellegrino. Un tema sul quale il Comune si trova a confrontarsi con l’Autorità Portuale e sulla necessità di trovare alternative agli ingressi dal molo Santa Lucia o dall’entrata di via dell’Arsenale. Fatto su cui l’assessore Maurizio Carta annuncia novità. “Su via Crispi sono in campo avanzate azioni operative con l’Autorità Portuale per rendere quella strada più agevole. E’ stato siglato l’accordo che permette di pagare i servizi aggiuntivi alla polizia municipale, che consentirà di dare un presidio maggiore e più articolato. Si sta lavorando sull’individuazione di un’area da destinare per gli ingressi al porto di Palermo. Le opzioni sono due: una nella zona Sud e l’altra in una zona più prospicente. Area che permetterà di liberare via Crispi dalla presenza dei camion che si devono imbarcare”.
Via preferenziali per chi si deve imbarcare al porto quindi. Un elemento che, nelle intenzioni di Palazzo delle Aquile, dovrebbe risolvere un problema di lungo corso. Criticità alla quale si è unita anche un’altra emergenza più recente, ovvero l’uscita dei crocieristi dall’area del porto. Con la chiusura dell’ingresso centrale, sottoposto a lavori nell’ambito del nuovo waterfront, tutto il deflusso dei turisti viene incanalato sul varco Sammuzzo, a pochi metri dal sottopasso di via Crispi. Fatto che attira sul posto moltissimi mezzi turistici, con conseguente rallentamento del traffico. “Stiamo lavorando anche su questo – sottolinea Carta -. E’ proprio di questi giorni uno scambio di mail fra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente Pasqualino Monti. Ciò affinchè via Crispi possa essere oggetto di un intervento di ristrutturazione complessiva rispetto all’intervento sull’interfaccia del porto. Farlo insieme ci permette di avere maggiore celerità. Via Crispi sarà oggetto di un’azione congiunta, così come il Foro Italico ed altre zone della città”.
Un problema, quello del traffico, che parte da una grande direttrice comuni, ovvero l’eccessivo uso dell’auto privata. Un tema che era stato tirato fuori anche dal predecessore di Maurizio Carta, ovvero Giusto Catania. Il problema rimane quello delle alternative. La rete di trasporto pubblico non appare ancora in grado di sostenere l’enorme movimento di persone nella quinta città d’Italia. Fatto su cui l’Amministrazione sta lavorando sia in sede di PUMS metropolitano che di accordi con i soggetti coinvolti. “Se tutti ci muoviamo con l’auto, è chiaro che stiamo investendo l’infrastruttura che ha saturato la sua capacità – evidenzia l’assessore -. Questo significa che bisogna accelerare la messa in gara della rete tramviaria. Abbiamo incontro RFI e Trenitalia per accelerare gli interventi per completare l’anello e rendere il passante una struttura di mobilità urbana. Questo consentirà, insieme agli 80 chilometri di nuove ciclovie (di cui 28 con fondi PNRR), di avere una mobilità differenziata che permetterà di ridurre il traffico veicolare del 20%. Senza quello, l’investimento sulle infrastrutture non basteranno”.
L’altro grande tema della viabilità riguarda viale Regione Siciliana. Come è noto, la riapertura delle bretelle laterali nei pressi del ponte Corleone ha creato nuove code che costringono gli automobilisti a decine di minuti in mezzo al traffico. Un tema, quello che interessa l’attuale raccordo fra A19 e A29 al quale Maurizio Carta ha identificato un’unica soluzione, quella della realizzazione di una tangenziale. “Palermo è attraversata da traffici che non ci competono, di cui non siamo nè l’origine nè la destinazione. In questo, c’è un lavoro costante insieme al sindaco e alla Regione per accelerare tutte le verifiche che consentiranno di avere una tangenziale, in modo da non impegnare la circomvallazione, che deve tornare ad essere una dorsale per la mobilità dei palermitani”.
Viale Regione Siciliana rimane però una barriera architettonica per i pedoni. Dall’incrocio con corso Calatafimi in avanti infatti, mancano dei passaggi che permettano ai cittadini di passare da un lato all’altro del raccordo. Il risultato è che molto spesso le persone sono costrette a pericolosi attraversamento sui pochi viadotti presenti, via l’impraticabilità dei sottopassi. Un tema sul quale il Comune annuncia un tavolo tecnico. “Con il sindaco abbiamo istituito una task force che coinvolge anche le Partecipate per verificare dove è opportuno realizzare ulteriori sovrappassi, anche coinvolgendo altri soggetti nella realizzazione. Riteniamo che i sovrappassi hanno caratteristiche di maggiore sicurezza rispetto ai sottopassi”, ha chiosato Maurizio Carta.