E’ stata tradita dalla foto postata su Facebook mentre balla la danza del ventre. Scatti che sono diventati una delle prove per i finanzieri del comando provinciale di Palermo sulla presunta truffa che avrebbe messo in piedi una donna di 65 anni di Trabia, denunciata per truffa aggravata perché accusata di avere, per 38 anni, simulato una grave disabilità mentale beneficiando di un trattamento pensionistico di invalidità civile, integrato dall’indennità di accompagnamento.
La pensionata aveva ottenuto nel 2010 la riconferma che fosse invalida al 100%. In questi mesi è stata seguita, filmata e intercettata dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria. La Procura di Termini Imerese ha chiesto e ottenuto dal gip Claudio Bencivinni un sequestro preventivo di 205 mila euro. Sono le somme che avrebbe percepito in modo illegittimo dal 1983 quando la commissione medica le riscontrò gravi problemi psichici tanto da riconoscerle una invalidità del 110%.
La donna ha percepito ogni mese fino ad oggi una pensione di 297 euro e l’accompagnamento di 520 euro. Nei certificati i medici scrissero che l’invalida aveva “non responsiva agli stimoli visivi e uditivi, con tremori agli arti superiori e grave ritardo intellettivo”. La donna è stata ripresa mentre si trovava al mare o mentre faceva la spesa al mercato parlando tranquillamente con i commercianti e con i clienti.
E poi ci sono le intercettazioni. “Ogni tanto andavo dal dottore e mi facevo prescrivere due pacchi di piccole e le mettevo dentro, e poi infatti le buttavo. Certo, io le caramelle eh.. le dovevo prendere, se non le prendo risulta, perché comunque prendo le caramelle, ha capito?” Lo afferma, in una telefonata ascoltata dalla guardia di finanza di Palermo.
“E’ di fondamentale importanza il contrasto dei comportamenti illeciti che sottraggono risorse alla collettività, risorse che – afferma il colonnello Gianluca Angelini comandante del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Palermo – devono raggiungere i soggetti che ne hanno effettivamente bisogno, al fine di tutelare le fasce più deboli della popolazione. Nessuno deve più tollerare queste gravi forme di truffa: tutti devono sentirsi investiti della responsabilità di essere sensori della legalità, segnalando comportamenti illeciti di cui si abbia conoscenza, a tutela dei cittadini onesti e rispettosi delle regole”.
Regole che dopo le indagini dei finanzieri sarebbero state ripristinate. Lo scorso anno la donna è stata sottoposta ad una nuova visita. Due dottoresse avevano messo in dubbio la sua invalidità e quindi anche pensione e accompagnamento.
“Devo perdere tutte cose per due cretine”, diceva riferendosi alle due componenti della commissione che avevano scritto nella nuova relazione “buone condizioni generali, non evidenza deficit delle funzioni cognitive. Deambulazione e passaggi posturali autonomi”.
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