Il boss di Trabia Diego Rinella, 62 anni, è libero, appena uscito dal carcere grazie ad una riforma della sentenza d’appello. In pratica ha evitato di rimanere in gattabuia altri tre anni. Questo per effetto di quanto enunciato dalla cassazione che ha riformulato la sentenza di secondo grado con cui era stato condannato a 17 anni e 8 mesi, riducendo la pena a 14 anni e 4 mesi. Il boss avrebbe dovuto scontare una serie di reati cumulati in diversi procedimenti penali in cui era rimasto coinvolto.
Tolta un’aggravante
Questo sconto di pena arriva perché la cassazione non gli ha riconosciuto l’aggravante del riciclaggio nel contesto della cosca mafiosa. Rinella aveva già scontato i 14 anni e 4 mesi per effetto dei due processi scaturiti a suo carico, l’ultimo con l’operazione Black cat del 2016. Ecco perché con la riduzione di pena riconosciuta dalla cassazione è tornato in libertà.
Il profilo
Rinella era considerato dagli inquirenti un uomo che aveva un enorme peso in cosa nostra almeno nella zona di Trabia. Tanto che c’è anche una circostanza confermata dal collaboratore di giustizia Nino Giuffrè. Nell’ambito dell’incarico di capofamiglia a Cerda, che veniva attribuito a Stefano Contino da Antonio Giovanni Maranto, è emerso un aspetto importante. Maranto aveva il progetto di annettere il mandamento di Trabia a quello di San Mauro Castelverde, intendimento venuto meno dopo la nomina per l’appunto di Diego Rinella, sorretto da Giuseppe Ingrao e Michele Modica.
La consacrazione in ospedale
E’ stato documentato nel corso dell’operazione Black cat che sui sarebbe tenuto un summit di mafia all’interno dell’ospedale di Termini Imerese a cui presero parte Diego Rinella e Giuseppe Ingrao. In questa occasione veniva ufficializzata la nomina di Diego Rinella quale capo del mandamento di Trabia. Una nomina contestata però da Stefano Contino: “Come fanno un Capo Mandamento come a Dino” è il dialogo intercettato. Nel corso degli incontri uno degli aspetti chiave era quello della riorganizzazione dei confini delle famiglie. Dopo gli arresti delle ultime operazioni Cosa Nostra doveva riorganizzarsi e stabilire i nuovi capi.
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